La febbre del poker texano ha contagiato il web: solo nel 2010 gli incassi online hanno raggiunto i 3.1 miliardi di euro e per il 2011 si prospetta un raddoppio delle entrate. Il fenomeno del Texas Hold’em ha contagiato anche l’Italia, dove il canale PokerItalia 24 condotto da Fabio Caressa ha raggiunto i 700 mila spettatori al giorno in soli 10 mesi, a fronte dei 5 milioni di italiani che giocano online.
Dopo una campagna di marketing lineare e potente il poker texas hold’em ha coinvolto un pubblico internazionale, e sempre più personaggi famosi ed ex sportivi si concedono il brivido del tavolo verde, come il nuotatore statunitense Michael Phelps, l’ex tennista tedesco Boris Becker, e l’italiano Adriano Panatta, il cui figlio ha creato un sito personale.
L’assalto ai tavoli verdi è stato talmente rapido che mancano le regolamentazioni in materia, ad esempio in Italia è possibile giocare solo online, mentre la pratica del poker texano in pub e circoli è da considerarsi gioco d’azzardo. Attendendo una liberalizzazione da parte del Ministero dell’Interno e da quello delle Finanze, la questura di Pistoia ha redatto un protocollo per l’organizzazione dei tornei, basato sulla resenza di una quota di iscrizione e della limitazione delle vincite. E’ prevista anche una gara per ottenere la concessione alla pratica del poker sportivo, che altrimenti sarà considerato gioco d’azzardo.