LONDRA (INGHILTERRA) – Il coronavirus ha messo in ginocchio il calcio inglese. La Premier League, che è la lega più ricca d’Europa, ha perso ben 1400 milioni di euro.
Per rientrare delle ingenti perdite, i club inglesi hanno chiesto ai loro calciatori di tagliarsi gli stipendi ma hanno incassato un secco no.
E’ totale la rottura tra i club inglesi e l’associazione dei calciatori inglesi.
Così, in attesa di trovare un accordo con l’associazione dei calciatori, i club hanno deciso di accordarsi tra loro.
Si tratta di una sorta di accordo di non belligeranza.
Che significa? I calciatori che sono in scadenza il prossimo 30 giugno, stanno ricattando i loro club chiedendo rinnovi di contratto fuori mercato o trattando con altre società per scatenare un’asta.
Per evitare questi comportamenti dei calciatori, anche perché l’attuale stagione terminerà ben oltre il 30 giugno, le società hanno deciso di allearsi.
Stando a questo accordo, le società si impegnano a non acquistare calciatori dai club in difficoltà.
Questa intesa risulta preziosa sia per le big che per le medio piccole squadre del calcio inglese.
In questo modo i club di Premier League dovrebbero vedersela solamente con i club delle altre Nazioni e non avrebbero più problematiche di calciomercato interne.