Juventus, processo plusvalenze. Il Collegio di Garanzia ha reso noto le motivazioni sui 15 punti tolti ai bianconeri. In sintesi: tira una gran brutta aria perché l’impianto accusatorio è solido (“resta la slealtà “). Probabile che la penalizzazione venga ridotta. Ma il club rischia di saltare l’Europa League. A questo punto tutta la materia ritorna sul tavolo della CAF, cioè il Tribunale Sportivo di ultimo grado che aveva stabilito il – 15. La sentenza sarà pronunciata entro fine mese.
Juventus e processo plusvalenze: una telenovela inquietante
Tutto è cominciato con la sentenza numero uno pronunciata il 20 gennaio quando la Corte Federale d’Appello ha accolto il ricorso della Procura Federale sulla revocazione parziale del processo plusvalenze sanzionando la Juve con 15 punti di penalità in classifica. Il 28 febbraio la Juventus ha presentato il ricorso al Collegio di Garanzia presso il CONI. Il 20 aprile il Collegio di Garanzia ha rinviato la questione alla Corte Federale d’Appello affinché sia rideterminata la sanzione ma ha confermato la condanna per i dirigenti Agnelli, Paratici, Cherubini e Arrivabene. Alla Juve sono stati restituiti momentaneamente i 15 punti.
“Corretto riaprire”
Scrive la Gazzetta dello Sport:” La sentenza non lascia molti dubbi interpretativi. Per la “ Cassazione” dello sport, ha fatto bene la Procura Federale a chiedere la riapertura, e la Corte d’Appello a concederla. Non c’è contraddizione fra il codice di Giustizia Sportiva FIGC e quello del CONI che controlla ma non integra i contenuti”.
Idea patteggiamento
Il club bianconero non ha ancora rivelato la via che seguirà. Ma si fa largo l’idea di un patteggiamento per il filone stipendi in modo da frenare la UEFA, evitando così l’intervento di Nyon. Spetta alla Juventus chiedere il patteggiamento. Non è da escludere in tal caso una conclusione con una maxi multa. È il caso di ricordare che la Juventus ha sempre proclamato la sua innocenza in tutti e due i filoni. Ma il quadro resta complesso e non sono da escludere ulteriori colpi di scena. Vedremo.