Procuratori calcio, finita la pacchia? In Premier League vogliono caricare le commissioni sui calciatori Procuratori calcio, finita la pacchia? In Premier League vogliono caricare le commissioni sui calciatori

Procuratori calcio, finita la pacchia? In Premier League vogliono caricare le commissioni sui calciatori

Procuratori calcio, finita la pacchia? In Premier League vogliono caricare le commissioni sui calciatori
Procuratori calcio, finita la pacchia? In Premier League vogliono caricare le commissioni sui calciatori

ROMA – Quasi 250 milioni di sterline nell’ultima sessione di calciomercato: è quanto hanno guadagnato procuratori e agenti intermediari in Inghilterra e Galles, una cifra accumulata a suon di commissioni, quella voce che spesso viene dimenticata nella cronaca dei milionari passaggi di maglia degli eroi del football. Nessuno ha dimenticato i 49 milioni di sterline incassati da Mino Raiola sommando i due distinti accordi siglati con Juventus e Manchester United per il clamoroso (per il prezzo) trasferimento di Paul Pogba.

Troppo, anche per il campionato più ricco del mondo: i presidenti dei club, coperti d’oro dalla rivoluzione del calcio in tv, si sono accorti che una porzione sempre più grossa di ricavi finisce nelle mani degli scaltri procuratori. E stanno pensando a un contropiede fulminante per invertire la tendenza: affidatisi a un gruppo di legali, la prima mossa sarà quella di rescindere ogni legame con loro. Come? Le commissioni saranno a carico dei giocatori.

Altra mossa: il business dovrà essere radicato nel Regno Unito per patrocinare un calciatore di Premier. Come andare a scacco matto contro i Mendes e i Raiola? Vincolando la commissione alla durata del contratto per disincentivare la voglia di cambiare sobillata dai procuratori. In effetti, a ogni passaggio di squadra loro guadagnano. Se però la commissione la prendi intera solo se il giocatore onora tutti gli anni di contratto, la musica cambia.

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