![Procuratori calcio, finita la pacchia? In Premier League vogliono caricare le commissioni sui calciatori](/wp/wp-content/uploads/2018/09/raiola-min-300x169.jpg)
ROMA – Quasi 250 milioni di sterline nell’ultima sessione di calciomercato: è quanto hanno guadagnato procuratori e agenti intermediari in Inghilterra e Galles, una cifra accumulata a suon di commissioni, quella voce che spesso viene dimenticata nella cronaca dei milionari passaggi di maglia degli eroi del football. Nessuno ha dimenticato i 49 milioni di sterline incassati da Mino Raiola sommando i due distinti accordi siglati con Juventus e Manchester United per il clamoroso (per il prezzo) trasferimento di Paul Pogba.
Troppo, anche per il campionato più ricco del mondo: i presidenti dei club, coperti d’oro dalla rivoluzione del calcio in tv, si sono accorti che una porzione sempre più grossa di ricavi finisce nelle mani degli scaltri procuratori. E stanno pensando a un contropiede fulminante per invertire la tendenza: affidatisi a un gruppo di legali, la prima mossa sarà quella di rescindere ogni legame con loro. Come? Le commissioni saranno a carico dei giocatori.
Altra mossa: il business dovrà essere radicato nel Regno Unito per patrocinare un calciatore di Premier. Come andare a scacco matto contro i Mendes e i Raiola? Vincolando la commissione alla durata del contratto per disincentivare la voglia di cambiare sobillata dai procuratori. In effetti, a ogni passaggio di squadra loro guadagnano. Se però la commissione la prendi intera solo se il giocatore onora tutti gli anni di contratto, la musica cambia.