Prossimo turno Serie A: Atalanta-Inter sabato, Juve domenica

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Gennaio 2016 - 11:24 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Prossimo turno Serie A: Atalanta-Inter sabato, Juve domenica. Queste le partite del prossimo turno del campionato di Serie A, prima del girone di ritorno, in programma domenica 17 gennaio alle 15.

– Atalanta-Inter (sabato, h 16) – Torino-Frosinone (sabato, h 18) – Napoli-Sassuolo (sabato, h 20.45) – Genoa-Palermo (h 12.30) – Bologna-Lazio – Roma-Verona – Udinese-Juve – Chievo-Empoli – Carpi-Sampdoria – Milan-Fiorentina (h 20.45).

C’è chi potrebbe non esserci nel prossimo turno: resta in bilico la posizione dell’allenatore della Roma Rudi Garcia.

“L’analisi è semplice, nel primo tempo meritavamo di vincere, nel secondo di perdere, vuol dire che manchiamo di continuità. Infastidito dalle voci sul mio futuro e sui miei possibili successori? E’ l’ultima preoccupazione che ho, l’unica cosa a cui penso è come migliorare”. Così Rudi Garcia dopo l’1-1 della sua Roma con il Milan. “Dobbiamo solo lavorare, siamo solo alla metà del campionato – ha detto il tecnico francese ai Premium Sport -, niente è perso”.

Il duello tra pistoleri, come lo aveva ribattezzato alla vigilia Mihajlovic, finisce con un nulla di fatto. All’Olimpico i tecnici di Roma e Milan si devono accontentare di un 1-1 (gol di Rudiger e Kucka) che non contribuisce più di tanto a migliorare la traballante posizione di entrambi. Per Rudi Garcia riaffiora poi la sindrome da ‘pareggite acuta’ come nella passata stagione (nelle ultime sette gare ben cinque pari), condita da una mancanza di continuità ormai cronica e riconosciuta dallo stesso tecnico.

“Sembriamo come Dr. Jekyll e Mr. Hide, meritavamo di vincere nel primo tempo e di perdere nel secondo – le parole del francese -. Nella ripresa abbiamo dimenticato il nostro gioco e siamo calati sia sul piano fisico che su quello tecnico. Si è spenta la luce e non va bene per una squadra con questa qualità. I fischi dell’Olimpico? E’ normale che i tifosi non fossero contenti, non lo ero neanche io e l’ho detto ai ragazzi”.

“Mi aspetto di più. Dobbiamo mettere una bolla intorno a noi, dobbiamo aiutarci da soli – aggiunge Garcia che rischia di perdere Manolas e Nainggolan, entrambi alle prese con un risentimento muscolare ai flessori -. Finché non dimostreremo in campo la nostra personalità non vinceremo le partite. Quando giochi con la paura non va bene, io e lo staff faremo di tutto per migliorare la situazione. Infastidito dalle voci sul mio futuro e sui miei possibili successori? E’ l’ultima preoccupazione che ho, l’unica cosa a cui penso è come migliorare. Per fortuna adesso abbiamo una settimana intera per lavorare, per fare una giusta analisi. Siamo a metà del campionato e c’è tanta strada da fare ma serve molta più continuità per accorciare dalle prime posizioni”. Scalare la classifica è anche l’obiettivo di Mihajlovic, decisamente più soddisfatto del collega per la prestazione della sua squadra.

“Volevo vedere una reazione e c’è stata. I veri uomini quando cadono si rialzano sempre e i ragazzi sono usciti dal campo a testa alta – spiega il tecnico del Milan -. Non siamo fortunati, abbiamo fato un solo punto nelle ultime due partite e meritavamo di farne sei, ma questa squadra merita fiducia. Alla fine per quello che si è visto in campo, soprattutto nella ripresa, avremmo meritato di vincere”. Di certo un successo all’Olimpico avrebbe alleggerito la pressione, anche se Mihajlovic sostiene di non farci nemmeno più caso: “Sono tre mesi che si parla di un mio esonero, anche i miei figli ormai si sono fatti le spalle larghe come le mie. Il campionato è ancora lungo e se giochiamo così possiamo toglierci tante soddisfazioni, c’è ancora tempo. Ora pensiamo a battere il Carpi in Coppa Italia, dobbiamo vincere a tutti i costi”. Anche a costo di farsi cacciare un’altra volta dall’arbitro: “La mia espulsione? Ormai l’allenatore in panchina non può fare più nulla. Io ho tirato quel calcio alla bottiglietta d’acqua perché ero deluso per un gol sbagliato, mica posso recitare una poesia…”.