Ranocchia: "Il mio modello è Cannavaro"

Firenze – Sei mesi all'Inter e una manciata di presenze con la Nazionale non possono bastare per sentirsi arrivati: lo sa bene Andrea Ranocchia, uno dei rappresentanti dell'ultima infornata di difensori italiani, che pure negli ultimi tempi ha bruciato le tappe nel suo club e in azzurro.

''Certo che sono soddisfatto, ma ho 23 anni e so che ho ancora molto da imparare, che devo ancora crescere – ammette il centrale nerazzurro che non ha dimenticato il recente faticoso duello con Ibrahimovic nella finale di Supercoppa a Pechino – Arrivare ai livelli di Cannavaro e Nesta non sara' facile ma ci proveremo, abbiamo tempo per imparare e lavorare per riuscirci''.

Un obiettivo che coinvolge non solo lui ma anche i colleghi di reparto e in particolare quelli della Nazionale. Oggi a formare la difesa, davanti a Gigi Buffon, unico ex campione del mondo rimasto della difesa azzurra della notte di Berlino, ci sono i Chiellini, i Bonucci, gli Astori, gli Ogbonna e appunto i Ranocchia, inevitabile quindi qualche momento di difficolta' dettato dall'inesperienza. ''Ovvio considerando che e' in atto un ricambio generazionale – ha spiegato l'interista – Siamo tutti piuttosto giovani, ci vorra' del tempo prima di diventare come Cannavaro''. Tempo, ecco cosa invoca Ranocchia, ecco quel che serve. Intanto pero', numeri alla mano, e' anche merito della difesa azzurra, sempre meno perforata, se la Nazionale, che stamani ha ricevuto la visita di Viviano reduce dalla rottura del crociato, e' a un passo dalla qualificazioni agli Europei: ''In effetti penso che siamo migliorati molto, stiamo lavorando sodo, bisogna continuare su questa strada. Se il modello del Barcellona e' esportabile? Si', a patto che si cominci dalle giovanili. La squadra di Guardiola ha elementi duttili, non difensori puri, e dato che e' abile a recuperare subito il pallone in avanti, la difesa ha meno lavoro''. Poi passando sul piano personale: ''A Bari non ero abituato a toccare troppo il pallone, poi pero' col tempo ci si abitua cosi' come passare dalla difesa a 4 a quella a 3 come gia' avevo fatto a Genova con Gasperini. Prandelli chiede molto ordine, questo mi ha insegnato il ct, ordine e disciplina. Oltre ad avere e rispettare i valori morali''. Proprio ordine e disciplina saranno tra le cose che Prandelli chiedera' ai suoi anche martedi' per la decisiva sfida con la Slovenia. ''Se questo ci trasmette piu' pressione che carica? La Slovenia giochera' per vincere al contrario delle Far Oer. Ma qualificarci in anticipo era quello che volevamo, quindi dipende tutto da noi e questo ci da' grandi stimoli'', ha detto Ranocchia. Vale per lui e anche per tutti i suoi compagni, Balotelli compreso: ''Mario e' sereno e deve restare tale, si sta allenando bene ed e' migliorato tantissimo dal punto di vista del carattere''.

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