A breve riapriranno palestre e piscine, ma a scaglioni e con regole molto rigide. Nelle linee guida pensate dal Ministero dello Sport e validate dal Comitato tecnico scientifico si parla di lezioni individuali in palestra e 10 metri quadrati per persona in acqua.
La preoccupazione del Cts, in particolare, riguarda le varianti del virus in arrivo. “Si valuta con molta preoccupazione, in questa fase dell’epidemia sostenuta – si legge – il riscontro potenziale di aggregazioni tra persone all’interno degli impianti sportivi, soprattutto in ambienti chiusi e confinati”.
“Ma si ritiene particolarmente importante il ritorno alla fruizione delle attività fisiche, soprattutto nei soggetti in età evolutiva e negli individui con patologie croniche e negli anziani, nei quali il benessere psico-fisico acquisisce una dimensione fondamentale sullo stato di salute”.
Cts, per il nuoto serve un nuovo protocollo
Il documento relativo alle misure di sicurezza da adottare nelle piscine fa riferimento ad un periodo in cui “le attività sportive di base in palestre e piscine sono rimaste sospese”. Per questo, precisa il Cts, è “applicabile al solo svolgimento delle competizioni di livello agonistico e riconosciute” dal Coni, “con preclusione dell’utilizzo degli impianti per l’attività sportiva di base, per la quale appare necessario prevedere un nuovo specifico documento”.
Gli esperti hanno anche individuato nel protocollo “alcune criticità” che “richiedono approfondimenti, chiarimenti ed adeguate declinazioni”.
Quanto alla densità di affollamento in vasca, gli esperti sottolineano che 7 metri quadri a persona indicati nel documento “non appare compatibile con l’attuale andamento della curva epidemica né con le caratteristiche dell’attività prevista dal documento in questione (allenamento di atleti di interesse nazionale finalizzati alla partecipazione a competizioni nazionali e internazionali)”.
Tenuto anche conto delle indicazioni contenute nelle Linee guida Fin del 19 maggio 2020, proseguono, “deve essere prevista una densità di affollamento in vasca pari ad almeno 10 mq per gli allenamenti degli atleti”, mentre la densità di affollamento di almeno 7 mq a persona “era prevista per l’attività sportiva di base (inclusa l’attività didattica e la balneazione)”.
Dunque, è la conclusione, “anche in considerazione dell’attuale andamento della curva epidemica con rischio da moderato ad alto su tutto il territorio nazionale, il Cts ritiene debba essere mantenuto l’indice di affollamento in vasca di 10 mq/persona già previsto nelle linee guida del 19 maggio 2020”.
Palestre e piscine, docce vietate e sanificazione
Fondamentale, dicono gli esperti, è la sanificazione di attrezzi e materiali “dopo ogni utilizzo da parte dell’utente con opportuno prodotto igienizzante”, il divieto di utilizzare le docce e l’obbligo per gli operatori di indossare correttamente la mascherina.
Si raccomanda poi una serie di prescrizioni individuali come il riporre gli indumenti utilizzati per l’attività fisica in borse personali, non lasciarli in luoghi condivisi e lavarli separatamente, bere da bicchieri o bottiglie monouso o personalizzate, gettare fazzolettini di carta in appositi contenitori, utilizzare tappetini propri (quando possibile) o igienizzarli prima e dopo l’utilizzo (se condivisi).
Importante infine l’uso del gel disinfettante da rendere disponibile in maniera diffusa per gli utilizzatori dell’impianto e “calibrato non solo in base alla superficie ma anche in funzione del numero di potenziali utenti che potrebbero utilizzarlo.
Palestre in zona rossa, arancione e gialla
In coerenza con la suddivisione dell’Italia a zone, dovrebbero restare chiusi gli impianti sportivi in zona rossa. Sono consentite solo le attività individuali all’aperto.
In zona arancione, raccomanda il ministero, “sono consentite nelle palestre, piscine e tensostrutture le attività sportive di base individuali, anche acquatiche, e le attività sportive dilettantistiche non di squadra o di contatto; sono inoltre consentiti gli allenamenti per le attività sportive di contatto e per gli sport di squadra esclusivamente se svolti in forma individuale, nel rispetto del distanziamento e del divieto di assembramento”.
Consentite anche “le attività sportive e di danza indirizzata ai bambini in età scolare, in coerenza con l’apertura delle scuole”.
Nelle regioni gialle, invece, “sono consentiti gli allenamenti per gli sport da contatto e di squadra dilettantistico e di base”.