Ribaltone al Tour de France! L’australiano Jail Hindley conquista tappa e maglia gialla al primo assalto dei Pirenei. Il portacolori della Bora, 27 enne di Perth ( Australia Occidentale),vincitore del Giro d’Italia 2022, ha sconquassato anche la classifica generale. Vingegaard ha rifilato una scopola a Pogacar, ha staccato lo sloveno di oltre 1 minuto. Splendido Ciccone che ha regolato il gruppetto di inseguitori e ha conquistato il secondo posto (+32”).
Primo Hindley, secondo Ciccone, terzo Gall. A seguire Buchmann (4), Vingegaard (5), Skijelmose (6), Martinez (7), Pogacar (8), Gaudu (9), Rodriguez (10).
Primo Hendley, secondo Vingegaard (+47”), terzo Ciccone (+ 1’03”), Buchmann (+1’11”), A. Yates (1’34”), Pogacar (1’40”), Simon Yates (+1’40”), Skijelmose (+1’56”), Rodriguez (+1’56”), decimo Gaudu (+1’56”).
Quinta tappa ancora nel profondo Sud della Francia: la Pau-Laruns di 162,7 km. Il gruppo è entrato nei Pirenei. Tre GPM negli ultimi 80 km e il terzo, di prima categoria (1.035 m.), negli ultimi venti. Partenza alle 13.25; altri due costretti al ritiro in seguito a rovinose cadute: Jacopo Guarnieri (Lotto Dstny) e lo spagnolo Luis Leon Sanchez (Astana ).Entrambi accusano la frattura della clavicola. Al via 172 corridori di 22 squadre. Ritmo subito alto. Scaramucce. Arranca Jacobsen per i postumi della caduta nel finale della tappa precedente.Primi 100 km con due note di rilievo: fuga di giornata con 35 corridori tra cui Ciccone; Gall passa per primo sul Col de Soudet avvolto nella nebbia davanti a Martinez (2) e Ciccone (3). Ai-37 km – Col d’Ichere – scollina per primo Nielsen, in discesa viene raggiunto da Van Aert e Alaphilippe. Il gruppo è a 3 minuti e mezzo. Ma in rimonta.
Gli ultimi 20 km sono i più tosti e selettivi con pendenze al 9%. Hindley e Gall prendono il comando. Dietro li bracca un drappello a guida Jumbo Visma. Hindley allunga, dietro si accende il duello Vingegaard-Pogacar. L’australiano scollina per primo e si butta nella discesa (10 km) inseguito da Gall e dal trio Vingegaard , Ciccone, Buchmann.
Mai così pochi da 40 anni a questa parte. Il ritiro del 35enne Guarnieri. ha lasciato nella corsa sei azzurri : un capitano (Ciccone ) e cinque gregari di lusso: Trentin, Moscon, Oss, Bettiol, Mozzato. Le chanches per una vittoria azzurra di tappa (che manca dal 2019, Nibali) sono ridotte al lumicino. Ha detto giorni fa l’ex ct della Nazionale, Davide Cassani:”Così pochi italiani al Tour? La cosa non stupisce ma avvilisce”. E poi:”Negli Anni ‘90 abbiamo avuto anche 50 corridori, ora sono pochissimi: occorre una svolta”. E conclude:”Se non cambiamo qualcosa nel nostro movimento, continueremo ad avere sempre meno corridori al Tour, la corsa più importante del calendario mondiale. Dichiarazioni che sono più di un campanello d’allarme. Sono una sassata.
Primo arrivo in salita. Frazione di 144,9 km: da Tarbes a Cauterets-Cambasque; dal capoluogo del dipartimento degli Alti Pirenei ad una vetta di 1.335 metri e linea d’arrivo dopo una salita di 16 km al 5,4%. E’il giorno del mitico Tourmalet (2.115 m.,17 km al 7,3%), passo dei Pirenei Centrali; il passo che ha visto passare per primi fior di campioni come Coppi (1952), Merckx (1969), Poulidor (1963), Alaphilippe (2019). Passo leggendario.
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