Ricardo Portillo, l’arbitro ucciso da un 17enne per un cartellino giallo

NEW YORK, STATI UNITI – Notizia sconcertante dagli Stati Uniti.

Un 17enne ha ucciso l’arbitro con un pugno in volto dopo aver ricevuto un cartellino giallo nel corso di una partita tra college americani.

Secondo quanto riportato dalla polizia locale, il dramma risale al  27 aprile durante il torneo giovanile alla Eisenhower Junior High School di Taylorville.

L’arbitro Portillo ha deciso di sanzionare il portiere   dopo che quest’ultimo aveva spintonato un avversario.

Portillo ha ammonito l’estremo difensore  e ha poi iniziato a scrivere l’infrazione nel quaderno ufficiale.

Il giovane calciatore non ha accettato di buon grado l’ammonizione,  ha iniziato a discutere con l’arbitro e poi gli ha sferrato un pugno in pieno volto.

In un primo momento Portillo sembrava stesse bene. Poi ha chiesto soccorsi ai medici presenti al campo perché si sentiva stordito.

E’ stramazzato al suolo  e ha iniziato a vomitare sangue.  Quando la polizia è arrivata Portillo già giaceva a terra in posizione fetale. Il ragazzo nel frattempo è fuggito.

L’arbitro ha spiegato ai medici  il suo stato di salute, i dolori al viso e alla schiena e la nausea. Non aveva ferite visibili ed era cosciente.

Portillo è arrivato all’ospedale in “buone condizioni di salute”.

Ma poco dopo l’arbitro  ha perso conoscenza finendo in coma. I medici hanno individuato  un ematoma al cervello e hanno diagnosticato che le sue condizioni erano critiche.

L’arbitro non ce l’ha fatta ed è morto dopo qualche ora. Una partita finita in tragedia.

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