Roberto Baggio in tribunale contro gli animalisti per le offese al “buddista col fucile”

Baggio querela gli animalisti che lo hanno insultato
Roberto Baggio in tribunale contro gli animalisti per le offese al “buddista col fucile”

ROMA – Roberto Baggio contro gli animalisti, per le offese dell’associazione “100% Animalisti” a causa della sua passione di cacciatore. Ieri si è aperta a Padova, ma è stata subito rinviata a giugno, l’udienza del processo per diffamazione intentato dal ‘Divin codino’ nei confronti del leader dell’associazione protezionistica, Paolo Mocavero.

Baggio si è presentato in Tribunale a Padova per difendere le sue ragioni, ma il giudice monocratico, constatando la mancata notifica all’imputato del decreto di citazione a giudizio (l’accusa è diffamazione a mezzo internet), ha rinviato l’udienza al 18 giugno 2018. Mocavero non era presente in aula.

L’ex fuoriclasse era stato preso di mira dai “100% Animalisti” per le sue posizioni a favore della caccia. I componenti del gruppo l’avevano contestato esponendo anche striscioni offensivi davanti alla sua villa di Caldogno (Vicenza), e poi avevano rincarato la dose con pesanti post in rete. Nel 2015, all’epoca dei manifesti, questa la cronaca della Gazzetta.

E infatti, sparsi per la città natale del giocatore (che oggi abita ad Altavilla, a una dozzina di chilometri da Caldogno) sono stati affissi manifesti che ritraggono Baggio in tenuta da caccia. A fianco, una frase provocatoria: “Roberto Baggio il tuo passato non cancella l’odore…”. E poi, sotto, la spiegazione: “Cinghiali o cormorani, nessuna differenza. Abbiamo perso la pazienza!”. (Gazzetta.it)

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