Doppietta storica dei calabroni della Jumbo Visma: Roglic batte in volata il campione del mondo Evenepoelak nella quinta tappa del Giro di Catalogna; Van Aert supera con uno sprint sontuoso i compagni di fugga Van der Poel (secondo) e Pogacar nella classica belga SAXO BANK, tradizionale antipasto delle monumentali Fiandre. Ma vediamo nel dettaglio.
Quinta tappa (di sette). Da Tortosa alla durissima salita del Mirador del Portell, l’ascesa più impegnativa dell’intero Giro di Catalogna. Frazione di 178 km. Dalla provincia di Tarragona (Spagna nord-orientale) a Lo Port. Partenza alle 12.45, fuga iniziale di tre corridori : Hayter (Ineos), Martin (Cofidis) e Girmay (Jayco Ulla). Ripresi. Girmay è assorbito da un sestetto e i sette fuggitivi accumulano 2’ 35” di vantaggio a metà percorso. Restano da percorrere 88 km. I più duri. I fuggitivi insistono, il gruppo abbassa il ritmo e il gap sale a tre minuti. Due asperità prima del tremendo finale: Alt de Bot (7,6 km al 3,4%) e il Coll de Som (4 km al 4,2%). Archiviati i primi 110 km. Ancora 50 km agevoli e poi la salita conclusiva ed inevitabilmente selettiva. Al comando restano in sei. E cioè : Girmay, Amezqueta, Carretero, Castrilo, Parra, AzurnendiAi -50 km la situazione è immutata.
Sono 9.400 metri durissimi. Cominciano dai 15 metri (di altitudine) di Roquetes e finiscono ai 960 di Lo Port. Numerosi i tratti in doppia cifra che raggiungono anche il 20%. Pendenze che lasciano il segno e che si sommano alle dure salite di Valter (terza tappa) e La Molina (quarta). La fatica si sente. Ultimi 2 km,quattro in testa; con Roglic ed Evenepoel ci sono Soler ed Almeida . Volata imperiale: Roglic ed Evenepoel lottano spalla a spalla ,gomito a gomito. A 80 metri dalla linea d’arrivo , in salita, Evenepoel si pianta e lo sloveno vince a braccia alzate con 6” di margine. Roglic sempre più leader, Evenepoel secondo (+10”), terzo Almeida (+1’02”), quarto Landa (+1’50””), quinto Soler (+1’50”)
Spettacolo e folla alla classica belga (17 muri, tratti di pave’); ghiotto antipasto delle Fiandre (domenica 2 aprile). I tre tenori hanno infiammato la corsa. Cioè Pogacar, Van der Poel e Van Aert. A 40 km dal traguardo i tre fenomeni hanno aperto il gas ed hanno fatto il vuoto. Filippo Ganna insegue senza affannarsi più di tanto, pensa alle Classiche del Nord. Ai -20 km il terzetto ha affrontato l’ultimo muro con 1’23” di vantaggio. Hanno pure il tempo di parlarsi e sorridere. Si danno i cambi regolarmente. Dietro cercano di risalire un quartetto solido (Mohoric, Cortina, Jurgenson, Andersen). Ultimi 10 km, situazione immutata. I tre tenori volano mantenendo un all’incirca minuto di vantaggio. Ultimi 5 km, i tre rallentano, il vantaggio si riduce sui 40”, cominciano a studiarsi. Ultimo km pazzesco. Allunga Pogacar, lo riprendono e lo superano a 400 metri dalla linea d’arrivo. Sprint regale. Vince Van Aert che supera Vander Poel, terzo Pogacar. Decimo Pippo Ganna, primo degli italiani.
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