As Roma: serve un aumento di capitale da 80 milioni, prima erano 35. I dubbi di DiBenedetto

ROMA – Momenti di incertezza in casa Roma. La nuova data fissata per il closing, la girata del pacchetto di controllo, 1l 67% del club, è il 18 agosto. Resta però aperta la situazione debiti. L’appuntamento è rinviato ad autunno e la nuova proprietà dovrebbe sostenere un aumento di capitale di almeno 80 milioni di euro. Erano 35 fino a poco tempo fa. Un giro di date che potrebbe influire il mercato giallorosso.

La domanda che molti si fanno è: perchè la vendita continua a slittare? La procedura di cessione è partita più di un anno fa con la firma dell’accordo tra la famiglia Sensi e Unicredit per l’azzeramento del debito di Italpetroli, oltre 400 milioni. Poi c’è stata la ricerca di compratori e a gennaio 2011 l’intesa tra Unicredit e DeBenedetto. Il contratto di compravendita è stato firmato il 15 aprile a Boston e tutto si sarebbe dovuto chiudere il 4 luglio, poi il 29. Adesso se ne riparlerà ad autunno. L’impressione è che l’innalzamento di capitale da 35 a 80 milioni, abbia bloccato le operazioni.

Nel frattempo, come diretta conseguenza, la Roma è bloccata sul mercato in entrata: Vucinic, Mexes e Riise sono stati venduti per fare cassa. Mexes è andato via a parametro zero. Gli acquisti non sono certo mancati, ma dalla nuova proprietà i tifosi si aspettavano di certo un mercato migliore, un mercato un po’ più all’americana.

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