ROMA – Campionato italiano di calcio di Serie A, terza giornata.
Giornata favorevole alla Roma. La squadra di Rudi Garcia ha vinto contro il Cagliari e ha agganciato la Juventus. Il Napoli è andato ko sul campo dell’Udinese e l’Inter non è riuscito ad andare oltre al pareggio sul campo del Palermo.
Il campionato è il pane della Roma, aveva detto Rudi Garcia dopo il felice esordio in Champions, e il tecnico francese ha avuto ancora ragione.
All’Olimpico, contro il Cagliari di Zeman – ex non comune, crocevia di amori e delusioni – i giallorossi hanno impiegato 13′ minuti per chiudere la pratica e mettere al sicuro i tre punti con un netto 2-0, rimanendo al passo della Juventus per un testa a testa che si preannuncia lungo.
L’impasto preparato dal francese, tra tanti ingredienti a disposizione, si è rivelato quello giusto per avere la meglio sui rossoblù e sulle strategie del mai davvero temuto boemo. Di questa partita non memorabile, resteranno nelle orecchie gli applausi, e qualche fischio, riservati dalla Sud a Zeman prima dell’inizio e soprattutto la amorosa corsa di Florenzi dopo il suo gol verso la tribuna per abbracciare la nonna.
L’attaccante è stato ammonito, ma tra ciucci, balletti ed esultanze varie che fanno “spettacolo” questa sua incursione e’ sicuramente da perdonare. La gara dell’Olimpico dopo le fatiche di Champions era attesa con qualche ansia dai tifosi, ma la Roma ha risposto alla grande. Garcia ha operato un discreto turn over, lasciando in panchina Totti e Pjanic e schierando Nainogolan e Keita a centrocampo con De Rossi, alle spalle del terzetto Florenzi-Destro-Gervinho.
I tre hanno preso dubito d’infilata la difesa in linea del Cagliari, mentre tutta la squadra si è prodotta in una costante pressione che ha costretto gli avversari nella loro metà campo. Dopo un tentativo a vuoto di Destro dopo 4′, lo stesso attaccante ha firmato il vantaggio al 10′ appoggiando in rete da due passi al termine di una rapida triangolazione partita da Gervinho e proseguita da Florenzi con un traversone basso da destra, Tre minuti dopo, l’uomo assist è diventato realizzatore: De Rossi ha saltato con un pallonetto la difesa ospite liberando Gervinho al limite, apertura a destra per Florenzi che ha insaccato senza problemi.
L’esultanza dello stadio si è spenta per seguire la corsa dell’attaccante verso la tribuna, per riesplodere all’abbraccio della nonna. Il momento da libro Cuore e il risultato ormai acquisito hanno sopito la cattiveria agonistica della Roma, che ha comunque tenuto il controllo, lasciando qualche occasione al Cagliari, mal sfruttate da Ceppitelli e Ibarbo. La squadra di Zeman non aveva la forza di mettere in apprensione la retroguardia giallorossa e anche la ripresa è scivolata via senza scosse.
Zeman ha tentato qualche cambio, inserendo Longo e Dessena per gli infruttuosi Ekdal e Farias, Garcia ha nesso Pjanic per Florenzi e Ljajic per Destro, che non l’ha presa bene. Gervinho è restato unica punta e da solo si è mangiato un’occasione a due passi da Cragno per un possibile 3-0, peraltro inutile, mentre il guardalinee lo fermava per fuorigioco.
Nel finale è uscito per un problema fisico De Rossi, che aveva ben diretto l’orchestra giallorossa ma anche se dovesse fermarsi le alternative a Garcia non mancano, pur in vista di due ravvicinati appuntamenti di campionato, il primo mercoledì a Parma. Zeman non doveva, e poteva, dimostrare nulla all’Olimpico e dovrà rimboccarsi le maniche per salvare i rossoblù.
Il Napoli affonda a Udine e sprofonda in una crisi nera. Ancorata a soli tre punti in classifica, sempre più distante da Juventus e Roma, già in fuga nella corsa scudetto. L’Udinese centra l’impresa, grazie a un gol di Danilo su punizione del solito Di Natale. Il Friuli torna il suo fortino. Benitez opta per un massiccio turn-over dopo gli impegni di coppa. Relega in panchina Mertens, Callejon. Dietro a Higuain si affida a Michu e Insigne. Stramaccioni risponde con l’annunciata rivoluzione di modulo.
Difesa a quattro e due trequartisti alle spalle di Di Natale, con Muriel in panchina, per dare maggiore densità a centrocampo e spezzare la velocità offensiva dei partenopei. Il canovaccio tattico regala poche emozioni nella prima frazione di gara: si esaurisce tutto nel palo colpito da Gargano al 36′.
Se si toglie un tiro debole e centrale, quasi un passaggio di Michu un paio di minuti prima, che Karnezis non ha alcuna difficoltà a bloccare, è praticamente il primo e ultimo tiro nello specchio della porta della prima frazione di gara. L’Udinese si propone solo con un tiro di Badu dalla destra, che termina sul fondo senza neppure scomodare Rafael. Se spera di restare in scia di Juventus e Roma, che volano nel duello a distanza, appaiate in vetta alla classifica, ancora a punteggio pieno dopo due giornate, il Napoli deve fare più e meglio di così. Ci prova nella ripresa. A segnare il cambio di passo è l’innesto di Callejon. E’ in campo da appena un minuto quando, al 19′, insieme a Higuain costringe Karnezis alla doppia parata. L’illusione dura appena sei minuti. La spegne Danilo al 26′.
E’ sua la deviazione in rete da sottomisura dalla sinistra su una punizione dalla distanza del solito Di Natale, sporcata da un rinvio non perfetto di Koulibaly: Udinese in vantaggio. Benitez prova a correre ai ripari con un doppio cambio Mertens e De Guzman per Michu e Insigne. Ma è troppo tardi.
Riesce solo a produrre una serie di angoli a ripetizione che non spostano il risultato. L’Udinese stringe i denti, soffre gli assalti del Napoli, ma sfrutta ogni occasione per ripartire in contropiede e alzare la squadra per prendere ossigeno. Alla fine il risultato non cambia: Stramaccioni si gode la vittoria, Benitez torna a Napoli con una sconfitta che sa di crisi.
Finisce in pareggio, forse il risultato più giusto, il match all’ultimo sangue tra Palermo e Inter. L’1-1 finale non rende giustizia, per l’esiguo numero di reti, allo spettacolo visto in campo con due squadre che hanno combattuto fino alla fine per vincere. La gara si mette in discesa per i rosa dopo il gol, a freddo, di Vasquez, bravo a sfruttare una papera di Vidic, ma gli uomini di Mazzarri, assenti per quasi tutto il primo tempo, riescono a rimontare con Kovacic.
Il secondo tempo è una battaglia senza vincitori, ma densa di emozioni. Poche sorprese nelle formazioni iniziali. Iachini inserisce Feddal per Munoz, mentre l’Inter lascia in panchina Hernanes e punta su Guarin e la coppia d’attacco che ha steso il Sassuolo: Icardi-Osvaldo. I piani di Mazzarri vanno subito a farsi benedire per l’errore marchiano di Vidic che, al 3′, nella sua area non spazza, s’incarta e si fa rubare la palla da Vasquez. L’argentino beffa sul primo palo Handanovic. I rosanero, galvanizzati dalla rete, continuano a pressare alla ricerca del raddoppio, mentre l’Inter va in confusione e lascia il controllo del centrocampo ai siciliani. La reazione dei nerazzurri è tutta nel tiro da fuori, un missile, di Guarin poco dopo la mezz’ora che sfiora il palo alla sinistra di Sorrentino.
Mazzarri s’infuria e si sbraccia, ma Lazaar è una spina nel fianco destro della retroguardia interista, dall’altro lato Dybala è indiavolato e cerca di sfruttare tutte le ripartenze confezionate da Rigoni e Barreto. Ma all’Inter basta un guizzo per rimettere in pareggio la gara. Kovacic al 42′ raccoglie un rimpallo al limite dell’area e con una rasoiata batte Sorrentino, un po’ sorpreso dal tiro immediato del centrocampista. Per poco i nerazzurri non completano la rimonta al 45′: Vidic insacca di testa ma la rete viene annullata per fuorigioco. Da un off-side si riparte nella ripresa, stavolta a mettere in rete era stato Icardi. Ma è un’Inter diversa, con Guarin e Kovacic che spadroneggiano a centrocampo mentre il Palermo lentamente sparisce dalla trequarti avversaria e si rintana in difesa. Ma Iachini vuole vincere. E rischia: Belotti al posto di Bolzoni per rispondere alla mossa di Mazzarri che ha inserito Hernanes per il nervoso Juan Jesus. Dopo aver fatto le barricate per quasi mezz’ora, il Palermo esce dal guscio e sfiora la rete tre volte con Vasquez che prende una traversa, poi sfiora il palo sul rimpallo e, nell’azione successiva, mette fuori da due passi.
Gli risponde Guarin che ubriaca la difesa rosanero e spara sul primo palo, attento Sorrentino. Mazzarri tenta il tutto per tutto con Palacio. La migliore occasione ce l’ha però il Palermo con Belotti che insacca al 42′, ma l’arbitro annulla per un dubbio fallo su Nagatomo. Il Barbera si infiamma, ma cala il silenzio nel recupero quando Sorrentino salva miracolosamente sul colpo di testa di Osvaldo.
Primo gol e prima vittoria in campionato per la Fiorentina. Decide Kurtic, che entra e segna al primo pallone toccato. Ma il risultato premia forse eccessivamente la squadra di Montella, che soprattutto nel primo tempo rischia di farsi spazzare via dalle folate dell’Atalanta. Buon per Montella che l’attacco di Colantuono non è nella miglior giornata, altrimenti il risultato sarebbe stato diverso. La Fiorentina piace per mentalità e possesso di palla, orchestrata da un Aquilani in buona vena, ma la fase difensiva è ampiamente da rivedere. Troppi pericoli in serie: come a Roma, i viola soffrono quando i ritmi si alzano.
L’Atalanta ci mette del suo, sfruttando al massimo gli spazi concessi dai viola. Troppe imprecisioni e un Denis lontano dalla forma migliore zavorrano i nerazzurri e consentono alla Fiorentina di volare via da Bergamo con una vittoria pesante per la classifica e l’autostima. Colantuono conferma il 4-4-2 puro con Denis e Boakye coppia d’attacco. Montella risparmia l’acciaccato Borja Valero e disegna un 3-5-1-1 con Cuadrado e Pasqual esterni, Ilicic libero di muoversi e inventare alle spalle di Gomez. Proprio Ilicic batte il primo colpo dopo appena 2′: botta di sinistro, parata difficile di Sportiello.
L’Atalanta si lascia comprimere, ma quando riparte semina il panico soprattutto a destra, con le galoppate di Estigarribia e Zappacosta. Al 16′ si sveglia anche D’Alessandro, che da sinistra serve un assist al bacio per Boakye. L’attaccante prende la mira, ma Neto tocca quel tanto che basta per deviare sul palo. Poi tocca a Denis e Estigarribia sprecare due occasioni d’oro. La difesa a tre di Montella balla paurosamente e resta in piedi solo grazie agli errori nerazzurri. I viola si scuotono e si rendono pericolosi con un tiro dalla distanza di Fernandez, poi con un impreciso colpo di testa di Alonso. Cuadrado fa slalom in area al 38′, poi spedisce la palla in curva. Zappacosta tenta l’incursione centrale sul fronte opposto, ma anche lui sbaglia la conclusione.
La Fiorentina parte all’attacco anche nella ripresa, Cuadrado impegna subito Sportiello. L’Atalanta però ribatte con un tiro di Denis e un colpo di testa di D’Alessandro. Estigarribia tenta il gol ad effetto, fuori di un soffio. Partita vibrante, ma lo 0-0 resiste.
Ci pensa Kurtic a sbloccarlo: al 58′ l’ex Sassuolo, entrato da due minuti, azzecca il diagonale basso da fuori area e buca Sportiello, che si tuffa con un attimo di ritardo. Colantuono inserisce Gomez e l’argentino fa subito fuoco e fiamme, con un cross rasoterra che quasi soprende Neto sul primo palo. L’ultimo brivido per i viola arriva da Boakye, che in pieno recupero tocca a colpo sicuro ma trova la gamba di Savic. Vince Montella, ma non è tutto oro quel che luccica.
Risultati e marcatori del giorno.
PALERMO-INTER 1-1 Vazquez 2′, Kovacic 41′
Palermo (3-5-1-1): Sorrentino; Andelkovic, Terzi, Bamba; Pisano, Bolzoni, Rigoni, Barreto, Daprelà; Vazquez; Dybala
A disp.: Ujkani, Milanovic, Feddal, Vitiello, Morganella, Lazaar, N’goyi, Chochev, Quaison, Joao Silva, Makienok, Belotti. All. Iachini
Squalificati: –
Indisponibili: Della Rocca, Munoz, Gonzalez G., Maresca
Inter (3-5-2): Handanovic; Ranocchia, Vidic, Juan Jesus; Nagatomo, Kovacic, Medel, Hernanes, Dodò; Osvaldo, Icardi
A dips: Carrizo, Berni, Andreolli, Campagnaro, Jonathan, Mbaye, D’Ambrosio, M’Vila, Kuzmanovic, Khrin, Guarin, Palacio. All. Mazzarri
TORINO-VERONA 0-1 Ionita 66′
Torino (3-5-2): Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti; Darmian, Vives, Benassi, El Kaddouri, Molinaro; Larrondo, Quagliarella
A disp.: Gillet, Castellazzi, Gaston Silva, Bruno Peres, Bovo, Jansson, Gazzi, Sanchez Mino, Martinez, Amauri. All. Ventura
Squalificati: –
Indisponibili: Farnerud, Basha, Barreto, Nocerino
Verona (4-3-3): Rafael; Martic, Moras, Marquez, Brivio; Obbadi, Tachtsidis, Campanharo; Juanito Gomez, Toni, Christodoulopoulos
A disp.: Benussi, Marques, Rodriguez, Sorensen, Campanharo, Valoti, Lopez, Jankovic, Saviola, Nenè. All. Mandorlini
Squalificati: –
Indisponibili: Sala, Agostini, Halfredsson.
ATALANTA-FIORENTINA 0-1 Kurtic 59′
Atalanta (4-4-1-1): Sportiello; Zappacosta, Benalouane, Biava, Dramè; D’Alessandro, Cigarini, Carmona, Estigarribia; Boakye, Denis
A disp.: Avramov, Scaloni, Cherubin, Bellini, Stendardo, Raimondi, Baselli, Molina, Migliaccio, Gomez A., Moralez, Bianchi. All.: Colantuono
Squalificati: –
Indisponibili: Rossetti, Spinazzola
Fiorentina (4-3-1-2): Neto; Tomovic, Rodriguez, Savic, Marcos Alonso; Aquilani, Pizarro, Borja Valero; Ilicic; Cuadrado, Gomez
A disp.: Tatarusanu, Basanta, Richards, Pasqual, Vargas, Fernandez M., Badelj, Kurtic, Joaquin, Bernardeschi, Babacar. All. Montella
Squalificati: –
Indisponibili: Rossi
UDINESE-NAPOLI 1-0 Danilo 70′
Udinese (3-5-2): Karnezis; Hertaux, Danilo, Bubnjic; Widmer, Guilherme, Allan, Kone, Pasquale; Muriel, Di Natale
A disp.: Meret, Brkic, Coda, Belmonte, Piris, Pinzi, Badu, Bruno Fernandes, Hallberg, Geijo, Thereau, Evangelista. All. Stramaccioni
Squalificati: –
Indisponibili: Gabriel Silva, Scuffet, Domizzi
Napoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Koulibaly, Albiol, Zuniga; Gargano, Inler; Callejon, Hamsik, Insigne; Higuain
A disp.: Andujar, Colombo, Henrique, Britos, Ghoulam, David Lopez, De Guzman, Mertens, Michu, Zapata D. All. Benitez
CHIEVO-PARMA 2-3 Izco 4′, Cassano 65′ e 77′, Coda 75′ e Paloschi 82′.
Chievo (4-3-3): Bardi, Frey, Dainelli, Cesar, Biraghi; Izco, Radovanovic, Hetemaj; Schelotto, Maxi Lopez, Birsa
A disp.: Bizzarri, Gamberini, Zukanovic, Sardo, Edimar, Cofie, Mangani, Lazarevic, Botta, Pellissier, Meggiorini, Paloschi. All.: Corini
Squalificati: –
Indisponibili: –
Parma (4-3-3): Mirante; Ristovski, Lucarelli, Costa, De Ceglie; Acquah, Lodi, Jorquera; Palladino, Cassano, Belfodil
A disp.: Iacobucci, Mendes, Cordaz, Gobbi, Galloppa, Mauri J., Lucas de Souza, Rispoli, Santacroce, Ghezzal, Coda. All.: Donadoni
Squalificati: Felipe
Indisponibili: Biabiany, Cassani, Paletta, Bidaoui
GENOA-LAZIO 1-0 Pinilla 88′.
Genoa (3-4-3): Perin, De Maio, Burdisso, Marchese; Edenilson, Rincon, Sturaro, Antonelli; Perotti, Pinilla, Kucka
A disp.: Lamanna, Sommariva, Izzo, Antonini, Rosi, Greco, Mussis, Bertolacci, Iago Falque, Lestienne, Matri. All. Gasperini
Squalificati: Roncaglia
Indisponibili: Fetfazidis
Lazio (4-3-3): Berisha; Basta, Gentiletti, De Vrij, Braafheid; Parolo, Biglia, Lulic; Candreva, Djordjevic, Felipe Anderson
A dips.: Marchetti, Strakosha, Novaretti, Konko, Pereirinha, Cana, Ledesma, Onazi, Klose, Mauri, Keita. All.: Pioli
Squalificati: –
Indisponibili: Radu, Gonzalez, Cataldi
ROMA-CAGLIARI 2-0 Destro 10′, Florenzi 13′.
Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon, Yanga Mbiwa, Manolas, Cole; Keita De Rossi, Nainggolan; Florenzi, Destro Gervinho All. Garcia
Squalificati: –
Indisponibili: Strootman, Balzaretti, Borriello, Iturbe, Astori
Cagliari (4-3-3): Colombi; Balzano, Ceppitelli, Rossettini, Avelar; Dessena, Conti, Ekdal; Ibarbo, Sau, Cossu
A disp.: Cragno, Capuano, Murru, Pisano, Crisetig, Joao Pedro, Caio Rangel, Farias, Longo. All.: Zeman
Squalificati: –
Indisponibili: Eriksson
SASSUOLO-SAMPDORIA 0-0
Sassuolo (4-3-3): Consigli; Gazzola, Antei, Ariaudo, Peluso; Biondini, Magnanelli, Missiroli; Floro Flores, Zaza, Sansone
A disp.: Pomini, Polito, Terranova, Bianco, Acerbi, Longhi, Vrsaljko, Taider, Brighi, Gliozzi, Floccari, Pavoletti. All.: Di Francesco
Squalificati: Cannavaro, Berardi (3)
Indisponibili: Pegolo, Manfredini
Sampdoria (4-3-3): Viviano; De Silvestri, Gastaldello, Silvestre, Regini; Obiang, Palombo, Soriano; Gabbiadini, Okaka, Eder.
A disp.: Da Costa, Romero, Romagnoli, Cacciatore, Fornasier, Mesbah, Marchionni, Duncan, Krsticic, Fedato, Sansone G, Bergessio. All.: Mihajlovic
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