Ormai si è specializzato, Michele Orecchio. E’ l’occhio e davvero l’orecchio dell’allenatore del Torino Juric che gli ha affidato un compito cui tiene particolarmente: spiare gli allenamenti delle squadre che sta per affrontare. Come spia è ubbidiente e solerte: se gli dicono di infilarsi tra gli alberi con impermeabile e occhiali scuri armato di teleobiettivo, lui lo fa. Deve solo aggiustare il tiro nei travestimenti: va a finire infatti che lo beccano sempre.
L’ultima ieri pomeriggio a Trigoria. Seduta di rifinitura in vista del match di stasera con il Torino, Orecchio è nascosto da qualche parte fra gli alberi intorno al campo dedicato a Fulvio Bernardini, deve carpire qualcuno dei segreti tattici della Roma di Daniele De Rossi.
La Polizia di Spinaceto (Roma), che pattuglia quotidianamente il Bernardini, ha scovato l’osservatore del Torino acquattato tra le fronde. Non diremo che gli agenti lo hanno preso per le orecchie e invitato a trascorrere diversamente il pomeriggio. Non un figurone, cacciato davanti a tutti. Ed è pure recidivo: l’anno scorso era sempre lì, obiettivo puntato sempre sulla Roma. Se ne era accorto Nuno Santos, fido scudiero di Mourinho. Stessa scena, stesso imbarazzo.
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