Roma, Totti come Nordahl: 225 gol in Serie A. Piola è al comando

Pubblicato il 3 Marzo 2013 - 22:58 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Con il gol segnato Francesco Totti raggiunge quota 225 e appaia Gunnar Nordahl, il ‘pompiere’ svedese del Gre-No-Li milanista (210 al Milan, 15 alla Roma) che li segnò  in 9 anni dal 1949 al 1958. Irraggiungibile guida la graduatoria dei marcatori di ogni tempo Silvio Piola con 274 in 25 anni distribuiti tra Pro Vercelli, Lazio, Torino, Juve e Novara.

Totti li ha segnati in 21 stagioni e nella stessa squadra con 524 presenze, per un globale di 279 gol in 665 presenze a cui vanno aggiunti 9 reti e 58 presenze con la nazionale maggiore.

Il primo gol in serie lo segna il 4 settembre 1994, Roma-Foggia 1-1. La prima di 43 doppiette la realizza in Bari-Roma 1-3 del 9 novembre 1997. Due sole triplette:  Brescia-Roma 2-3 il 29 settembre 2009 e Roma-Bari 3-1 il 22 novembre 2009.

Dei 225 gol 60 sono su rigore, 18 su punizione e appena 10 di testa: 109 nel primo tempo e 116 nella ripresa.  Il gol piu’ veloce al 1′ di Roma-Cesena 5-1 il  21 gennaio 2012, quello piu’ tardivi al 94′ di Roma-Fiorentina 2-1 il 17 ottobre 1998,  di Lecce-Roma 0-3 il 4 aprile 2004 e di Udinese-Roma 1-4 il 9 aprile 2011. Ma la zona Cesarini attrae Francesco Totti visto che oltre il 90′ ha segnato 12 gol.

Il capitano giallorosso ha segnato i 225 gol a 37 squadre in serie A: obiettivi speciali Fiorentina e Parma con 15 centri. Questa la distribuzione dei gol: Fiorentina e Parma 15; Cagliari e Sampdoria 14; Udinese 13; Bari 12; Palermo 10; Inter 9; Chievo, Juventus, Lazio e Lecce 8; Brescia, Bologna, Milan, Napoli 7; Atalanta e Reggina 6; Empoli e Livorno 5;  Messina, Perugia, Piacenza e Siena 4; catania, Genoa, Modena, Torino e Verona 3; Cesena 2; Ancona, Ascoli, Como, Foggia, Reggiana, Salernitana e Vicenza 1.

Questa la graduatoria all time in serie A:

1) Piola 274 gol; 2) Nordahl e Totti 225; 4) Meazza e Altafini 216; 6) Baggio 205; 7) Hamrin 190; 8) Signori e Del Piero 188; 10) Batistuta 184; 14) Di Natale  167; 17) Gilardino 156; 62) Toni 108; 72) Cavani 101; 74) Miccoli 100; 76) Rocchi 99; 80) Cassano 85; 86) Pazzini e Vucinic 89.

Questa la classifica dei goleador con la stessa squadra: Totti 225; Del Piero 188; Boniperti 178; Riva 156; Pascutti 130; Bettega 129; Shevchenko 127; Trezeguet  123; Mazzola 116; Boffi e Schiavio 109.

Da Pupone a Gladiatore, dai libri di barzellette a quelli da Cicerone nella sua citta’, dallo scudetto al titolo mondiale, da ambasciatore dell’Unicef agli spot di successo con la moglie Ilary Blasi.

Questo e molto altro c’e’ nel magico mondo di Francesco Totti, il romano piu’ famoso dopo Alberto Sordi, che in questo mese aggiunge due gemme preziose al suo diadema calcistico, i 225 gol in serie A e i 20 anni di fedelta’ giallorossa dall’esordio in campionato.

Ne e’ passata di acqua sotto i ponti del Tevere dall’esordio del predestinato sedicenne di Porta Metronia lanciato da Boskov all’epilogo di Brescia-Roma il 28 marzo 1993, che segna il primo gol con papa’ Mazzone al Foggia il 4 settembre 1994.

Il ragazzino imberbe, un po’ sfacciato e indolente, si trasforma in grande professionista, rafforza il fisico col lavoro, affina straordinarie doti tecniche mettendole al servizio del collettivo con Zeman e con Capello per sbocciare come il maggiore talento italiano del nuovo millennio (e in una graduatoria ideale sembra avere qualcosa in piu’ anche di Rivera, Maldini, Baggio, Buffon e Pirlo).

Tacchi e cucchiai (suo marchio di fabbrica) ma anche visione di gioco, lanci ispirati e assist e la costante implacabile di gol a raffica che, dopo 20 anni con pochi chiaroscuri, lo portano a raggiungere Nordahl al secondo posto della storia del calcio italiano. Solo Silvio Piola, eroi di altri tempi, e’ fuori della sua portata con 274, ma con 225 reti entra in maniera indelebile nella leggenda.

Da trequartista a seconda punta fino a prima punta con Spalletti, per poi tornare di nuovo indietro, ma con licenza di inventare: il percorso tattico si affina come il suo bagaglio umano. Francesco, il Capitano, capisce l’importanza del web e lo usa per intervenire in tante questioni per partecipare al dolore e al lutto altrui, per commentare questioni sociali, politiche, religiose conscio dell’ascendente su giovani e meno giovani. Ma non si prende troppo sul serio, fa ampio uso di autoironia e la sua simpatia conquista anche molti tifosi ostili. Sul suo raffinato talento, plauso unanime. Qualcosa tolgono sporadici raptus (sputa a Poulsen, scalcia Balotelli, sente troppo i derby) e due tremendi infortuni e una placca che ingabbia la caviglia sinistra da sette anni.

Con l’azzurro amore intermittente: appena 9 gol in 58 partite, ma il cucchiaio con l’Olanda e’ uno scapigliato inno alla gioia e la freddezza nel rigore con l’Australia pone le fondamenta per il  mondiale.

Con la Roma e’ identificazione totale: capitano dello scudetto, vuole giocare fino a 40 anni, e ora ne ha quasi 37: globalmente 279 gol in 665 partite, 224 nelle 524 gare in serie A con 2 triplette e 43 doppiette. In Europa la perla tra i 37 gol siglati in 88 partite e’ la bomba da lontano che ammutolisce il Bernabeu (l’unico campo per cui avrebbe tradito l’Olimpico) firmando il successo sul Real il 30 ottobre 2002. Ma e’ sui campi di A che in 20 anni da’ apprezzato spettacolo per cui e’ arduo stilare un hit parade dei suoi gol.

Quello che lo stesso Totti ritiene il n.1 e’ il fiammeggiante cucchiaio da fuori che sfodera a San Siro (2-3) con l’Inter il 26 ottobre 2005, che va di pari passo con il colpo da biliardo dell’esterno al volo da posizione defilata che si insacca nella porta della Samp (2-4) a Marassi il 26 novembre 2006. Pescando in un repertorio variegato c’e’ un altro cucchiaio, quello del 5-1 alla Lazio nel derby del poker di Montella il 10 marzo 2002 (con la dichiarazione d’amore a Ilary nella t-shirt, ‘6 unica’), accanto all’ubriacante dribbling al Torino con finta al portiere con la suola il 6 gennaio 2002.

Romanticamente ci sono poi il primo gol al Foggia, un sinistro rasoterra con un’esultanza studiata a casa con il fratello; il destro al volo che fa secco Buffon e porta in vantaggio la Roma nel match-point scudetto con il Parma il 17 giugno 2001; il 100/o gol in A, una punizione all’Inter nel 3-3 all’Olimpico in 3 ottobre 2004; il 200/o, il rigore primo dei due gol nel 2-2 in casa della Fiorentina il 20 marzo 2011, o ancora il penultimo gol (n.224), un destro esplosivo per il ko alla Juve il 16 febbraio scorso.

E ancora la galoppata vincente (simile a Maradona con l’Inghilterra) dribblando tre avversari e ingannando Antonioli per  il 3-1 alla Samp del 18 gennaio 2004, la fantastica botta al volo  nel 4-0 a Bologna  il 23 novembre 2003, il controllo di testa e una folgore di controbalzo per il 4-1 sull’Udinese il 5 ottobre 2002.

Le due triplette a Brescia il 29 settembre 2002 e in casa col Bari il 22 novembre 2009. Attimi di gloria in un felice percorso da primo della classe che non ha nessuna intenzione di andare in pensione.

Il servizio fotografico dell’Ansa.