Nel leggere e sentire le parole di Romelu Lukaku dal Belgio traspare in modo evidente come le critiche ricevute quest’estate abbiano lasciato un segno tangibile sulla sua pelle.
Per questo, almeno per il momento, lascia parlare in campo e ‘minaccia’ solamente che se dovesse raccontare “com’è andata veramente”, allora “sarebbe uno shock per tutti”.
Il calciomercato, però, sappiamo com’è finito, con la Roma che ha sfruttato il voltafaccia di Big Rom all’Inter, scatenando l’ira dei suoi ex tifosi che il 29 ottobre lo aspettano a San Siro con 50mila fischietti per contestarlo.
Poi le voci che lo avrebbero voluto alla Juventus, salvo scatenare anche qui le proteste del tifo bianconero prima ancora che arrivasse visto il suo passato milanese. In mezzo il tentativo dell’Al Hilal che “non mi ha convinto del tutto dopo averci parlato, perché la mia intenzione era quella di restare in Europa”, spiega ancora dal ritiro della nazionale l’attaccante.
E infine la Roma con ‘l’intermediazione’, se così si può dire, del connazionale ed ex giallorosso, Radja Nainggolan.
“Alla Roma mi sono trovato subito bene, fin dalla trattativa e devo ringraziare anche Radja per il contatto con la società. Poi ovviamente ho avuto anche molte conversazioni con José Mourinho prima di firmare”.
Un nuovo capitolo che ha riconsegnato alla Serie A un bomber da 5 gol in 6 partite di campionato e che per non veder spezzata questa magia sceglie per ora di non tornare a rivangare il passato.
“Un giorno racconterò tutto, ma oggi preferisco il silenzio e pensare a ciò che so fare meglio: giocare a calcio – racconta -.
Ho lavorato duro tutta l’estate e come vedete sono in buona forma e anche lo staff della Roma è rimasto colpito. Io mi sento come LeBron James, che gioca da tanti anni e sopporta molte cose, ma poi smentisce tutti”.
A distanza di 3 mesi, però, la notte di Istanbul con la sconfitta in finale di Champions è ancora lì nella sua testa.
“Subito dopo mi sentivo a disagio – dice parlando delle occasioni sprecate contro il Manchester City – Ma la mia mente era fuori posto per quello che era successo nei giorni prima”. Lukaku non approfondisce, ma non è un mistero che avrebbe voluto giocare da titolare quella che partita che invece cominciò dalla panchina. Ma anche di questo “parlerò più avanti…”. Ora testa al Belgio e alla Roma
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