Il grande giorno è arrivato. Il mondo della palla ovale sogna. Allo Stade de France di Parigi (sabato 28, ore 21) si disputa la finale dei Mondiali di rugby. Di fronte il meglio del pianeta: All Blacks e Springboks.
Cioè Nuova Zelanda e Sudafrica. Un evento sportivo che ha pochi paragoni. Due su tutti: Italia-Brasile a Messico ‘70 e la terza sfida tra Muhammad Ali e Joe Frezier del 1975 nelle Filippine.
Eventi che hanno ispirato cinema, teatro, serie tv, case editrici. Entrambe le Nazionali hanno vinto la Coppa tre volte. Dunque il match di Parigi è di fatto uno “spareggio” per la storia del rugby.
La Nuova Zelanda ha vinto il titolo Iridato due volte in casa (1987 e 2011) e la terza in Inghilterra nel 2015. Gli Springboks hanno vinto la prima in casa nel 1995; partita che è considerata la madre di tutti i match.
Una partita da cineteca. Una data indimenticabile: 24 giugno 1995 all’Ellis Park di Johannesburg. A consegnare la coppa al mitico capitano Pienaar è stato Nelson Mandela, eletto presidente l’anno prima (premio Nobel 1993), uomo simbolo dell’uguaglianza e dell’anti razzismo. Le altre 2 coppe il Sudafrica le ha vinte in Francia (2007) e in Giappone (2019).
L’unica finale che accomuna le due squadre è proprio quella di Johannesburg e tra i 46 giocatori che scenderanno in campo sabato sera ce n’è uno che potrebbe scrivere una pagina inedita nella storia del rugby: Sam Whitelock. La 35 enne seconda linea neozelandese potrebbe diventare il primo giocatore a vincere 3 volte la Coppa del Mondo.
Gli Springboks sono decisi a difendere il titolo 2019 puntando su una squadra record per numero di caps già ottenuti. L’allenatore Nienaber ha annunciato solo 2 cambi rispetto alla formazione che ha affrontato e superato l’Inghilterra in semifinale. Entrambi i cambi riguardano la mediana.
In panchina il Sudafrica schiera 7 avanti e un solo trequarti; una scelta che farà molto discutere il mondo del rugby. Gli All Blacks non hanno ancora annunciato ufficialmente la formazione ma stando anche alle parole spese in conferenza stampa qualcosa si può dedurre qualcosa.
L’allenatore degli All Blacks,Jason Ryan, ha accennato alla tattica per contenere gli avversari. ”Sarebbe importante per noi togliere un po’ di gas alla loro bomb squad. Hanno il dna di un pack fortissimo. Noi comunque abbiamo fiducia nel piano al quale stiamo lavorando per contrastarli e penso che riusciremo a stare in partita fino alla fine”.
L’idea di portare Nepo Laulala sta maturando: Nepo dovrà cercare di contenere Ox Niche, pilone sudafricano che ha di fatto fatto svoltare la partita contro l’Inghilterra conquistando il calcio di punizione decisivo per il sorpasso firmato da Paullard.
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