L’Italia del rugby c’è. All’Olimpico di Roma ha perso con la regina del Mondo (20-34) ma è uscita a testa alta tra gli applausi. Fino a 10 minuti dalla fine gli azzurri erano in partita. Impresa sfiorata.
Addirittura a 12 minuti dalla fine è stato sfiorato il pari con le mete azzurre di Varney e Bruno. Tutto questo davanti a 51.000 spettatori. Olimpico sempre sold hout a prescindere dai risultati. Così il movimento cresce e contro l’Irlanda, numero uno,l’Italia è uscita tra gli applausi. Certo,la sfida era impossibile. I precedenti nel torneo Sei Nazioni parlano chiaro. Bilancio di 22 vittorie Irlandesi e 1 sola italiana. L’unico successo tricolore risale al 16 marzo 2013 a Roma (22-15).
L’Irlanda leader del Ranking Mondiale ha vinto 9 delle ultime 10 partite disputate. Unica eccezione la sconfitta in luglio in Nuova Zelanda, in avvio di un trittico poi dominato.
In autunno hanno superato due colossi come l’Australia è il Sudafrica. In questo torneo Sei Nazioni ha dominato in Galles e travolto la corazzata Francia che era imbattuta dall’estate 2021. L’Italia dodicesima forza del ranking conosceva ovviamente queste difficoltà. Ciononostante sul 27-20 ha avuto la possibilità di pareggiare. Mancavano 12 minuti al termine e i Verdi davano segni di forte preoccupazione. Al termine del match era evidente la delusione degli azzurri.
Capitan Lamaro era il più deluso di tutti:” È confermato: questa Italia è in grado di giocarsela con tutti ha un atteggiamento giusto, personalità voglia di rischiare e di creare in fase offensiva. Capuozzo e Menoncello, palla in mano sono spesso travolgenti. Poi certo ci sono stati gli errori. I primi minuti abbiamo sbandato oltre il dovuto con buchi difensivi che costano sangue. Ma da salvare c’è tanto”.
La distanza con le più forti Nazionali si è ridotta e il pubblico lo sa. Il tifo per la nostra Nazionale non conosce alcuna flessione. L’Italrugby fa sempre il pienone. Lo ha fatto anche il 6 febbraio all’Olimpico con la Francia ma il pienone c’era anche a Firenze quando l’Italia ha battuto l’Australia confermando una evidente rinascita tecnica sotto le direttive del CT neozelandese Kieran Crowley. La vocazione al tutto esaurito – ricorda Paolo Grilli – affonda le sue radici molto in la’ negli anni, sicuramente a quando ci affacciammo nel Sei Nazioni e ci parve di approdare nel Paradiso del gioco a contendere il trofeo a Nazionali- mito”.
Sabato 11 marzo l’Italia del rugby affronterà all’Olimpico di Roma il fanalino di coda Galles (ore 15) . L’Irlanda, imbattuta, guida la classifica con 15 punti.
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