Salvini, l’unica che non gli hanno fatto la ola: quando l’ha detta giusta su Higuain

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 14 Novembre 2018 - 13:34 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Salvini, l'unica che non gli hanno fatto la ola: quando l'ha detta giusta su Higuain

Salvini, l’unica che non gli hanno fatto la ola: quando l’ha detta giusta su Higuain (foto Ansa)

ROMA – Salvini, l’unica che non gli hanno fatto la ola. L’unica volta da settimane e mesi che le televisioni e i giornali non si sono incaricati zelanti di diffondere e ampliare. L’unica volta che i social hanno esitato nei like. L’unica volta che la pubblica opinione organizzata (chiamiamola così, in stretto parallelismo col modo in cui chiamiamo tifo calcistico organizzato quel che è certo tifare ma è anche altro e oltre) non ha fatto la ola a Salvini parlante è stata quando…

Quando, quando mai? Salvini che nei sondaggi fa più o meno 30 per cento e fa invidia a Di Maio che non tiene l’andatura. Salvini che signoreggia nei discorsi della gente, sia in strada, sia nei salotti, sia al bar che in ufficio o in metro. Salvini che lui sì che è bravo, nel comunicare e nel fare. Salvini che “parlo da papà” e anche da ministro e anche da italiano. Quando, quando mai l’opinione pubblica organizzata non gli ha fatto, ha omesso di fargli la ola da questa estate in qua, da quando Salvini è il governo?

L’unica volta che non gli hanno fatto la ola è stata quando Salvini l’ha detta giusta su Higuain. Salvini (“da papà, da milanista e da ministro”) ha detto, anzi ha scandito che lui si era “vergognato” per la reazione scomposta di Higuain nei confronto dell’arbitro. Salvini ha detto che se un ragazzo qualsiasi che gioca a pallone nei centomila campetti d’Italia vede in tv uno che fa così, allora quel ragazzo si sente autorizzato a fare altrettanto, a fare il gradasso e il bullo. Salvini ha detto che è intollerabile che un o “pagato milioni per contenersi” non si contenga.

L’ha detta giustissima e piena Salvini: le sceneggiati dei calciatori professionisti in campo sono indecenti e pericolose. Non sono adrenalina che ci sta come in maniera complice e omertosa raccontano spesso i giornalisti addetti ai lavori. Sono senza giustificazione e alibi. Senza attenuanti più o meno tifose o di lobby e sono dannose per la collettività.

Forse per questo stavolta, l’unica volta, non gli hanno fatto la ola a Salvini. Perché ha condannato, bollato e si è vergognato di quello che fanno non i pochi ma i molti. Già, perché nei campi e nei tornei minori, anche dei ragazzini, anche dei bambini, ad inveire contro l’arbitro, a minacciarlo sempre, insultarlo sempre, intimorirlo sempre e talvolta a mettergli le mani addosso sono i genitori. I genitori brava gente normale o, per dirla meglio, gente usuale. Sono i genitori dei bambini e ragazzi che giocano che istigano, insultano, allevano alla violenza.

E sono i tifosi, soprattutto il tifo cosiddetto organizzato, che insegna e pratica la demolizione dell’arbitro, dell’idea stessa ci possa essere un arbitro. E sono i calciatori, anche e soprattutto i professionisti più professionisti che c’è, a praticare la simulazione in campo. Simulazione sistematica, una cosa che si vede, purtroppo, solo nel calcio. E che il calcio di fatto accetta come evento…naturale.

Salvini per una volta è andato contro vento, contro il vento reale della gente reale. E quindi per una volta non gli hanno fatto la ola. Mica solo la pubblica opinione organizzata. Salvini aveva chiesto per Higuain una “lunga squalifica, molto lunga”. Di squalifica gli hanno dato due giornate, squalifica corta da parte del governo del calcio. E il Milan ha fatto anche ricorso! In nome della legge non scritta del calcio per cui imbruttire l’arbitro, insomma in fondo ci sta?