Sanchez vince in volata la sesta tappa del Giro d’Italia. Pogacar sempre in maglia rosa

Lo spagnolo Pelayo Sanchez, 24 anni, alfiere da quest’anno della Movistar, ha vinto la sesta tappa del Giro d’Italia, primo al traguardo di Rapolano Terme. Ha bruciato sul filo di lana l’ex campione del mondo Alaphilippe con uno straordinario colpo di reni.

GARA BELLA E COMBATTUTA

Sesta tappa, tutta nel Granducato,da Viareggio a Rapolano Terme. Frazione di 180 km caratterizzata da 11,6 km di sterrato suddivisi in tre tratti, l’ultimo a 2,5 km dal traguardo. Partenza da Torre del Lago Puccini alle 13, direzione Ponsecco. Primi 70 km pianeggianti poi la salita di Volterra (9,8 km al 4,2%) con il relativo GPM dove passa per primo Fiorelli. Se ne sono andati 80 km ad andatura folle. Discesa con strada larga, si toccano i 70 km/h. Sette in avanscoperte: Alaphilippe, Trentin , Marcellusi, Groves, Sanchez, Plapp, Vendrame. A Casole d’Elsa l’australiano vince lo Sprint da 12 punti avvicinandosi al leader della maglia ciclamino (Jonathan Milan). Ai -60 km i fuggitivi reggono con un vantaggio di 3 minuti.

ARIA DI STRADE BIANCHE

Due, dei tre sterrati della tappa, sono gli stessi della mitica corsa senese. Il primo sterrato di Vidritta (4,4 km) arriva dopo 130 km di corsa. Un gran polverone avvolge i corridori. Dieci km dopo si presenta il secondo GPM di giornata: Grotti Alto da Bagnaia, secondo sterrato (4,8 km). La Corsa si infiamma. Il gruppo incalza e riduce lo svantaggio. Si aggiudica il GPM  l’ex campione del mondo Alaphilippe; il gruppo scollina dopo 32” e il francese prosegue con Sanchez e Plapp. Comincia un’altra corsa. Si va al terzo sterrato. Ai -25 il terzetto al comando regge con un minuto sui più immediati inseguitori. Volano verso lo Sprint di Pievina, posto al km 164,5 dopo2,4 km di sterrato.

FINALE AL CARDIOPALMA

Ultimi 15 km con il trio sempre in fuga. A Pievina passa per primo Alaphilippe ma non c’è volata, solo modesti abbuoni. Temperatura sui 23 gradi. Ultimi 10 km, il terzetto ha ancora un minuto di vantaggio. Il gruppo guadagna poco, i  tre cominciano a sognare ma si voltano spesso. Ultimo strappo a Serre di Rapolano. Comunque scollinano insieme e vanno al traguardo. Volata a tre, Alaphilippe allunga ai 200 metri, su ingobbisce nello sforzo, sembra farcela ma a pochi centimetri dalla linea d’arrivo è bruciato dal colpo di reni di Sanchez. Folla record al traguardo, ovazioni per Pogacar. Preoccupazioni per Damiano Caruso, vittima di una brutta caduta. È giunto all’arrivo con un vistoso ritardo.

ORDINE DI ARRIVO – 1.Sanchez, 2. Alaphilippe, 3. Plapp (+0,01), 4. Andrea Piccolo (+0.24), 5. Narvaez (+0.29), con lo stesso tempo: Mezgec (6), Hermans (7), Schultz (8), Martinez (9), Lutsenko (10).

CLASSIFICA GENERALE – Sempre al comando Pogacar con 46” su Geraint Thomas, terzo Martinez (+47”).

TAPPA N.7, LA PRIMA CRONOMETRO

Da Foligno a Perugia. Frazione di 40,6 km. Prima parte pianeggiante (km 32), poi la salita fino Ai 475 metri di Perugia con un tratto duro, pendenza media al 12% con punte del 16%. Primo verdetto del Giro d’Italia, fase critica. E il giorno dopo ancora un arrivo in salita, ai 1.4500 metri di Prati di Tivo, alle falde del massiccio del Gran Sasso, provincia di Teramo.

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Filippo Limoncelli