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Tennis: Schiavone, il trionfo al Roland Garros è la notizia sportiva dell’anno

di |1 Gennaio 2011 15:28

Il suo anno d’oro termina tra le prime dieci del ranking mondiale, così come comincia il 2011. Con l’intenzione di restarci ancora a lungo. Lo storico successo di Francesca Schiavone all’ultimo Roland Garros per alcuni è addirittura la notizia sportiva dell’anno (secondo il sondaggio di Sky Tg24 precede il passaggio di Valentino Rossi alla Ducati e perfino il ‘tripletè dell’Inter di Mourinho).

Sicuramente è quella che ha fatto più sensazione dell’annata sportiva. Nella storia del tennis tricolore non c’era mai stata una capace di spingersi tanto in alto (attualmente la Schiavone è n. 7, ma dopo Parigi era schizzata al sesto posto della classifica). Nessuna prima aveva saputo varcare la fatidica soglia delle due cifre.

Nè Flavia Pennetta, che un anno prima si era fermata al decimo posto; e prima ancora nemmeno Silvia Farina (fermatasi al n. 11) o Raffaella Reggi (al massimo n. 13). Due le sue vittorie quest’anno: oltre a Parigi il torneo di Barcellona. Cui si sommano due semifinali (Auckland e Tokyo) e tre quarti di finale (Montreal, Usa Open e Pechino). Ma vincere uno Slam è cosa ben diversa, un onore che per l’Italia hanno assaporato solo Nicola Pietrangeli e Adriani Panatta.

«Poco prima di entrare in campo per la finale – racconta la tennista milanese in un’intervista alla tv della Federtennis – mi sono caricata con la musica del ‘Gladiatorè. Il mio obiettivo era vivere, era giocare. Era come se stessi seguendo la mia scia e ho goduto fino all’ultimo punto. Quando mi sono lasciata cadere a terra dopo la vittoria sulla Stosur ho sentito di aver realizzato il sogno di quando ero bambina».

Il 2010 le ha cambiato la vita, regalandole ricchezza e fama, e grazie a quel successo francese è riuscita a centrare un’altra impresa inedita: poter giocare il Masters. E poco importa la parentesi di Wimbledon (eliminata al primo turno dalla russa Dushevina). Perchè a quello schiaffo ha saputo reagire da fuoriclasse. «Dopo Wimbledon mi sono affidata alle persone della mia vita, le quali non si sono tirate indietro e mi hanno recuperato. Quello è stato un momento critico ma non per me. Dal campione ci si aspetta che non molli mai, ma il campione è un essere umano come tutti».

Poi c’è stato il Masters a Doha, «un traguardo meraviglioso per me e per tutti gli italiani che amano il tennis». Senza dimenticare lo stupendo tris negli Usa con la Fed Cup. A San Diego il punto decisivo non l’ha siglato lei ma la Pennetta: «Io e lei ci stimoliamo a vicenda. I suoi successi dell’anno scorso hanno caricato me, ora questa mia stagione darà grandi motivazioni a lei».

Il 2011 attende dunque anche la brindisina al riscatto. Ma Francesca non lascerà tanto facilmente lo scettro e un posto da protagonista.

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