Calcio, scontri in Bosnia tra tifosi serbi e musulmani: 35 feriti e 62 arresti

Pubblicato il 25 Aprile 2013 - 15:46| Aggiornato il 16 Febbraio 2023 OLTRE 6 MESI FA

SARAJEVO, BOSNIA – Trentacinque persone, 7 delle quali poliziotti, sono rimaste ferite nel corso degli scontri fra tifosi serbi e musulmani di due squadre del campionato bosniaco.

Lo hanno reso noto fonti ospedaliere, mentre la polizia ha precisato che, sempre in relazione a questi incidenti, sono state arrestati 62 supporter.    

Gli scontri sono cominciati quando un centinaio di sostenitori dello Zeljeznicar Sarajevo, club sostenuto principalmente da musulmani, è  venuto a contatto con ultra’ del Borac Banja Luka, squadra dell’enclave serba, in una strada nei pressi di Donji Vakuf, nella Bosnia centrale.

Quelli del Borac erano diretti in auto, a bordo di una fila di vetture, verso Banja Luka, quindi a nord, mentre quelli dello Zeljeznicar stavano andando verso Sarajevo, per seguire la loro squadra. Il contatto fra le due tifoserie e’ rapidamente degenerato e ci sono stati violenti scontri.

”Il bilancio e’ di 35 feriti, di cui 3 in gravi condizioni. Per questo sono stati trasportati in un ospedale di Sarajevo”, ha fatto sapere un medico che ha prestato i primi soccorsi.

Una fonte di polizia che ha voluto rimanere anonima ha invece rivelato che ci sono stati 62 arresti e che tra i feriti ci sono stati 7 poliziotti.

In Bosnia sono frequenti gli incidenti fra tifoserie calcistiche delle varie etnie. Una settimana fa una partita fra Velez Mostar e Siroki Brijeg era stata interrotta a causa dei ripetuti cori nazionalisti dei supporter del Velez, che sono musulmani, a cui avevano risposto a tono quelli del Siroki, team dell’enclave croata.

Dopo un lungo stop, il match era poi ripreso.

Era invece stato definitivamente sospeso un incontro a metà  aprile, in cui i tifosi del Sraajevo si erano rifiutati di rimuovere uno striscione inneggiante alla gloria delle forze armate musulmane e alla ‘pulizia etnica’ durante la guerra civile (1992-1995) che ha fatto più  di centomila morti.