D’ora in poi ogni giocatore potrà lasciare quando vuole la propria squadra? Siamo all’alba di una nuova rivoluzione del mercato calcistico, un po’ come avvenne dopo la sentenza Bosman? Non resta che aspettare per capire quel che succederà nei prossimi giorni e mesi.
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, raccontano le agenzie, ha infatti stabilito che alcune delle norme della Fifa in materia di trasferimenti internazionali di calciatori professionisti sono contrarie al diritto dell’Ue.
La vicenda nasce dal caso di Lassana Diarra
L’ex centrocampista nel 2015 aveva rescisso unilateralmente il contratto con la Lokomotiv Mosca a cui era legato da un accordo triennale per approdare al Charleroi. Il club russo aveva chiesto 20 milioni di euro al giocatore e al suo futuro club a titolo di indennizzo.
Diarra però aveva poi fatto ricorso in Belgio contro alcune delle norme dettate dalla Fédération Internationale de Football Association (Fifa), responsabile dell’organizzazione e del controllo del calcio a livello mondiale. Lo sportivo aveva sostenuto che queste norme Fifa hanno ostacolato il suo ingaggio da parte di un club di calcio belga.
La sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue, alla fine dell’iter, ora gli ha dato ragione.
Fin qui nessun calciatore ha mai potuto rescindere unilateralmente il proprio contratto per cambiare squadra. Qualsiasi calciatore, infatti, se avesse deciso di farlo, avrebbe dovuto pagare un’indennità e in qualche caso la squadra di approdo del calciatore avrebbe rischiato anche una squalifica sportiva.
La Corte, nella sentenza, sintetizzando, ha dichiarato che l’insieme di queste norme è contrario al diritto dell’Unione Europea.
La sentenza cambierà l’orizzonte del calcio mondiale”
“Una sentenza che cambierà l’orizzonte del calcio mondiale”.
“Una sentenza che cambierà l’orizzonte del calcio mondiale”. Così la Fifpro, il sindacato mondiale dei calciatori, ha commentato la decisione della Corte di giustizia Ue.
“La Corte europea – è la nota su X del sindacato – ha stabilito che una parte centrale del sistema di trasferimento della Fifa, in vigore dal 2001, costituisce una limitazione alla concorrenza e una violazione del libero movimento dei lavoratori.
E ancora: “A nome dei calciatori professionisti di tutto il mondo, la Fifpro accoglie favorevolmente questo esito”. “La Corte – prosegue il sindacato mondiale – ha appena emanato una importante norma sul mercato del lavoro del calcio internazionale, e più in generale dello sport, che cambierà il panorama del calcio professionistico”.
Il sindacato chiude ricordando che nel contenzioso Diarra-Fifa, la Fifpro e il sindacato europeo (Unfp) “erano schierati contro la Fifa e la federcalcio belga”, e aspetta di analizzare “approfonditamente” la sentenza per ulteriori commenti.