Serie A, Inter-Juve: sulla carta tutto scontato ma…

Diego Cunha

Il Derby d’Italia. Se ne parla dal lontano 1967 quando il grande Gianni Brera coniò la stracittadina della nostra penisola.

Inter-Juventus (o Juventus-Inter) è una fra le partite più sentite del calcio italiano: i tifosi del Milan, quando i rossoneri furono avanti nel numero di titoli nazionali nei confronti dell’Inter, vollero appropriarsi del diritto di giocare il Derby d’Italia contro la Juventus al posto dei nerazzurri, ma l’idea di Brera era semplicemente quella di mettere a confronto due tra le squadre con il maggior senso di rivalità possibile. Due squadre, appunto, come Inter e Juventus…

In occasione della gara d’andata, ve lo ricorderete, vi abbiamo proposto la nostra classifica sulle dieci Inter-Juve più belle di sempre (potrete consultare di nuovo questo piccolo “rembember-movie” cliccando sul primo link sotto la foto): quest’oggi, invece, proviamo ad analizzare la partita secondo un occhio diverso, più tattico e meno spettacolare. E qui, non ce ne vogliano gli amici bianconeri, non c’è confronto.

LA ROSA DELL’INTER NON HA EGUALI – In Italia sicuramente (e forse anche in Europa) l’Inter ha dimostrato di avere di gran lunga la rosa migliore. Era già forte lo scorso anno, in questa stagione – grazie a un mercato attento, oculato e intelligente – ha migliorato ancor di più una squadra già fortissima. Se vogliamo poi considerare i singoli, beh, anche qui forse non c’è partita: se non altro perchè quella della Juve è una stagione fin qui strana, paradossale, di transizione: un’annata partita con grandi aspettative ma trasformatasi ben presto in un calvario senza fine.

ETO’O-MILITO: UNA COPPIA CHE NON PERDONA – Fino a qualche partita fa, l’attacco nerazzurro contava quasi un solo “Principe”: dopo Londra – con quel gol che ha sancito il dominio interista contro il Chelsea di Ancelotti – Eto’o è tornato prepotentemente alla ribalta. La doppietta contro il Livorno (con rete in rovesciata!), i due sigilli nelle partite contro la Fiorentina (campionato e Coppa Italia) e la sua presenza là davanti sempre più determinante hanno fatto di Samuel Eto’o un giocatore insostituibile nello scacchiere di Mourinho. Non che non lo sia mai stato, ma in questo momento della stagione – dove ogni partita ha un’importanza maggiore – è forse ancor più fondamentale.

SAN SIRO PUO’ SPINGERE L’INTER – Ormai è sempre la solita storia: Mourinho in casa non perde mai. Lo Special One non perde una partita in casa, tra campionato e coppe nazionale, da oltre otto anni: l’ultima sua sconfitta casalinga risale al 23 febbraio 2002, quando il portoghese era alla guida del Porto e la formazione di casa fu sconfitta 3-2 dal Beira Mar. Insomma, il Meazza è praticamente un fortino per la sua Inter: difficile che i nerazzurri siano sconfitti. Anche se…

…NEL CALCIO NON VI E’ NULLA DI SCONTATO! – Ed è anche il bello di questo sport. L’Inter è favorita, e anche i più accaniti sostenitori juventini saranno d’accordo: in più la Juventus sta vivendo una delle stagioni peggiori del suo recente passato (tra problemi dirigenziali, infortuni, cambi di allenatore e giocatori al di sotto delle aspettative). Insomma, sulla carta è tutto deciso: Inter più forte e spinta dal proprio pubblico, Juve più debole e in profonda crisi di identità. Il calcio, dicevamo, è bello proprio perchè nulla può essere dato per scontato. Sicuramente Del Piero non verrà a Milano per fare la comparsa, così come gente del calibro di Buffon, Chiellini, Cannavaro (se giocherà), ma anche Camoranesi, Diego o Amauri (che spera di convincere Lippi per un posto in Sudafrica) vivranno questa partita in modo indifferente. E’ Inter-Juve, non una partita come le altre: è il Derby d’Italia, come diceva Brera. E in un Derby d’Italia tutto è possibile…

Non perdete la diretta scritta di Inter-Juventus a partire dalle 20:45!

Andrea Tabacco / Eurosport

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