Serie A: Inter, Fiorentina e Napoli ok. Roma e Milan flop

ROMA – Campionato italiano di calcio di Serie A, 18esima giornata. Cliccare qui per live, risultati, marcatori e classifica.

Non cambia nulla in vetta al campionato dove vincono Inter, Fiorentina, Napoli e Juventus. Passo falso della Roma, quinta forza della Serie A, che non va oltre al 3-3 sul campo del Chievo. Sempre peggio il Milan che va ko in casa contro il Bologna: fischi per Mihajlovic ed applausi per l’ex Donadoni.

A Empoli l’Inter comincia il 2016 riprendendo la sua cavalcata. Nono successo per 1-0 della stagione. Ottavo gol di Icardi. L’attaccante argentino ha tirato in porta in questo campionato appena dodici volte, capitalizzando per otto volte. Il suo unico tiro al ‘Castellani’ vale tre punti che permettono alla squadra di Roberto Mancini di tenere il passo di Fiorentina e Juventus, riportandosi così in testa alla classifica dopo un paio di ore in cui i viola erano stati in cima, in attesa del risultato di Empoli. Per l’Empoli non è assolutamente un passo indietro, almeno in termini di gioco. La squadra azzurra ha tenuto benissimo l’impatto con la capolista, tanta generosità e tanti fraseggi, stavolta però è mancato il guizzo dei vari Maccarone, Saponara, Zielinski. Un’Inter davvero cinica, capace di piazzare una muraglia davanti ad Handanovic: la coppia Miranda-Murillo non perde un centimetro su nessuno, e se poi serve il portierone è più che una sicurezza. Ma non è stata certo la miglior Inter vista fino ad ora. La sensazione che ha dato la squadra nerazzurra è di essere un grande collettivo, ma non certo una squadra che gioca bene. Tanti spunti di Ljajic e Perisic, tanta sostanza da parte di Kondogbia e Medel, ma poco altro. Insomma è l’Empoli che ha sempre cercato di fare la partita e di provare a reggere il gap tecnico che indubbiamente è stato evidente. Ma se una squadra doveva finire il primo tempo in vantaggio quella era l’Empoli. Forse solo nel primo minuto di recupero del primo tempo la difesa di Giampaolo ha leggermente calato l’attenzione concedendo a Perisic un cross sul quale Icardi non si è fatto pregare: un vero uomo d’area che ha subito sfruttato la prima vera grande occasione. Dopo quattro vittorie consecutive e dopo undici gare sempre a segno l’Empoli si ferma. Ma lo fa contro la squadra più solida. Grande rammarico per i padroni di casa l’episodio del 28′ della ripresa: ci sarebbe un rigore per un intervento di Murillo su Pucciarelli in area, l’attaccante era stato servito alla perfezione davanti a Handanovic da Saponara. Per l’arbitro Celi tutto regolare. Ma la giocata è da replay. La gara non regala grandi emozioni, ma le due squadre non si fermano un attimo e le azioni si susseguono di minuto in minuto. Prima occasione una punizione di Maccarone dal limite (fallo da ammonizione di Murillo sullo stesso capitano empolese): Handanovic si fa trovare pronto. L’Inter sale solo con Ljajic, i toscani palla a terra arrivando velocemente lassù. Altra occasione per l’Empoli al 24′: Pucciarelli fa sponda e il polacco Zielinski prova di piatto ma la mette sull’esterno della rete. Altre occasioni azzurre con Buchel: al 37′ conclusione dalla distanza, Handanovic è all’altezza della situazione. Al 46′ ecco la zampata di Maurito: Perisic si beve Laurini con un doppio passo, cross a mezz’altezza sul primo palo per Icardi che anticipa tutti e mette dentro. Nella ripresa subito occasione per Saponara il cui destro da centro area, a botta sicura, impatta ancora su Handanovic, il migliore in campo senza subbio. Giampaolo prova a cambiare: toglie Maccarone e Buchel per Livaja e Croce. Al 20′ Zielinski con una puntata va vicino al pareggio. Risponde Kondogbia con un piazzato di sinistro che esce di poco. Poi l’episodio del rigore su Pucciarelli. Si va avanti così fino al termine, ma il vantaggio dell’Inter resta una certezza. L’Inter si conferma capolista non bella, ma efficace.

Un Napoli poco brillante e molto concreto porta a casa la vittoria con il Torino e mantiene inalterate le distanze dall’Inter. Le perplessità di Sarri e le sue preoccupazioni sulla durata eccessiva delle ferie natalizie non erano evidentemente campate in aria. Gli azzurri non hanno il solito smalto e la squadra appare appannata sul piano atletico rispetto al recente passato. Gli azzurri, comunque, sfruttano fino in fondo la vena di Insigne ed Hamsik, i due migliori interpreti del gioco voluto dal tecnico. I loro gol, messi a segno nel primo tempo, regalano ai padroni di casa una vittoria importantissima sopratutto sul piano morale, perchè mantiene il Napoli al secondo posto in classifica, assieme alla Fiorentina, ad una sola lunghezza dalla capolista Inter. La partita si mette bene per gli azzurri già al 15′ quando la squadra di Sarri passa in vantaggio con una magia di Insigne che supera Padelli con uno splendido pallonetto. Il Torino, che aveva impostato la gara sulla difesa e sulle ripartenze a sorpresa, è costretto a modificare subito la gestione tattica della gara. La squadra di Ventura, pur facendosi più spregiudicata, riesce a creare poco e si avvicina al gol soltanto con un colpo di testa di Quagliarella respinto da Reina. Sul fronte opposto, invece, gli azzurri hanno difficoltà a concretizzare, nonostante la buona vena di Higuain ed il supporto di Insigne, sempre qualitativamente e quantitativamente consistente. Il Napoli è sempre padrone del campo, ma i granata trovano un po’ inaspettatamente il pareggio grazie ad un rigore provocato da un intervento intempestivo di Ghoulam su Peres. I partenopei, però, riprendono in mano la gara dopo qualche minuto con una conclusione di Hamsik, servito da un lancio illuminante di Insigne, che consente allo slovacco di festeggiare nel modo migliore la sua trecentesima partita in serie A. Nella ripresa il gioco delle due squadre subisce una involuzione notevole. Il Torino è più propositivo, ma non riesce a concretizzare mai sotto porta dove la difesa del Napoli non corre grandi rischi. Anche gli attacchi degli azzurri, però, non hanno il solito piglio garibaldino e spesso le giocate che dovrebbero lanciare Higuain risultano intempesive o fuori misura. L’importante, comunque, è per gli azzurri portare a casa i tre punti ed alla fine, in un modo o in un altro, la missione è compiuta. Il bel gioco in qualche caso può essere un dettaglio ininfluente.

Nessuna sorpresa al Barbera. La Fiorentina si sbarazza senza problemi di un Palermo mai in partita. Il 3-1 finale rispecchia i valori in campo e ribadisce l’importanza di avere dei fuoriclasse, come l’ex Ilicic che regala al suo vecchio pubblico due perle, prima dei gol di Gilardino e Blaszczykowski La linea verde scelta da Ballardini (che tiene fuori anche l’ex Gilardino) non ha infatti la necessaria esperienza e tecnica per contenere la classe viola e al 13′ gli uomini di Sousa vanno in vantaggio. A siglarlo è l’altro ex: Ilicic. Splendido il gol dello sloveno che con un velo agevola l’assist di Kalinic, tunnel a Goldaniga e palla tra palo e portiere, con Sorrentino in uscita. Ilicic non esulta e il pubblico lo applaude sportivamente. Tanta nostalgia, al Barbera, per quelli che sembrano davvero altri tempi. La Fiorentina era già andata vicina alla prima rete al 10′ con Kalinic, servito da una rasoiata in area di Marcos Alonso. Tocco di destro del croato, ma la mira è sbagliata. Proprio sulle fasce trova maggiore concretezza l’avvolgente gioco viola. La tenaglia formata da Marcos Alonso sulla sinistra e Bernardeschi sulla destra tiene sempre in allerta la difesa di casa che deve rinunciare anche allo squalificato Gonzalez. La superiorità a centrocampo degli ospiti è imbarazzante. Hiljemark, Chochev e Jajalo non vedono palla, intrappolati nella ragnatela di Vecino e Badelj, e il Palermo subisce il raddoppio al 42′. Non serve nemmeno tanto impegno alla Fiorentina per raggiungere il massimo del risultato. Dopo una serie di passaggi, Kalinic serve Ilicic e lo sloveno lascia partire un sinistro che non dà scampo a Sorrentino. I fischi del Barbera sommergono i rosanero che si rifugiano negli spogliatoi. Nella ripresa, Ballardini cambia modulo passando al 3-5-2 tanto caro a Iachini. Fuori Chochev, inguardabile, dentro Morganella. La Fiorentina controlla e approfitta dei numerosi svarioni rosanero. Al 7′ Sorrentino salva in uscita su Kalinic. L’ingresso di Gilardino, al quarto d’ora, non sposta gi equilibri e il più pericoloso del Palermo è Astori. Il difensore viola, al 20′, per poco non beffa Tatarusano, colpendo di testa su cross dalla sinistra. Attento il portiere toscano. Non può nulla, però, l’estremo difensore sul colpo di testa ravvicinato di Gilardino. Il gol dell’ex arriva al 32′ grazie all’impegno di Morganella sulla fascia destra e al cross preciso di Vazquez. Ma il Palermo non riesce ad assediare la difesa viola e finisce per subire al 48′ anche il 3-1 firmato da Blaszczykowski. Il polacco, entrato nella ripresa, non si fa sfuggire l’occasione di trafiggere Sorrentino, scattando sul filo del fuorigioco. Adesso il futuro di Ballardini è sempre più in bilico, mentre Sousa si può godere, almeno per qualche ora, il primato solitario.

La Juventus sfodera un’altra prova di grande solidità archiviando con un secco 3-0 la pratica Verona grazie a due intuizioni di Paulo Dybala, un gol e un assist, entrambi su calcio piazzato, e alla rete di Zaza nel finale. E sono otto successi consecutivi per i campioni d’Italia, tornati al gol su punizione per la prima volta dai tempi di Pirlo e ora temporaneamente al pari in classifica con l’Inter, almeno prima della sua partita a Empoli Una prestazione molto concreta, quella della squadra di Allegri, scesa in campo con il giusto approccio come richiesto alla vigilia dal suo tecnico: di contro il Verona, che in mattinata ha registrato il forfait di Toni per un risentimento muscolare al polpaccio, non ha avuto il tempo di impostare una partita di contenimento visto anche l’immediato vantaggio bianconero. Ha retto bene fino al raddoppio di Bonucci, ma non ha costruito una sola vera palla-gol, con Pazzini, troppo solo in attacco. Dopo solo 8′ il match cambia volto grazie ad una punizione conquistata da Lichsteiner sulla destra: Dybala pennella una traiettoria mortifera con il sinistro che non lascia scampo a Gollini. Colpito a freddo, il Verona prova a cambiare volto alla sua partita e sugli sviluppi di un angolo Pazzini ha la palla per il pari: grande girata, ma Buffon devia in calcio d’angolo con l’ennesima grande parata. Con l’intervento del portiere della Nazionale finiscono le iniziative veronesi e gli opsiti lasciano la supremazia ai bianconeri: Morata e Marchisio impegnano Gollini, il centrocampo juventino non spreca nulla, il controllo del gioco è totale, limitando al massimo i danni e le iniziative veronesi. Sul finire del primo tempo Dybala prova la fuga sulla sinistra ma viene atterrato: il cross dell’argentino sugli sviluppi della punizione è perfetto per la testa di Bonucci che accompagna le squadre negli spogliatoi con il gol del 2-0, il primo per lui in questa stagione, il decimo in serie A. Nella ripresa l’intensità della Juventus non cala, il Verona prova a contenere la verve di Pogba e Dybala, ripartendo in velocità; al 59′ Wszolek prova a sorprendere la difesa bianconera con una fuga fermata solo dal fallo di Alex Sandro, ammonito. Si tratta però di un lampo, Allegri inserisce Zaza per Morata e all’82’ l’attaccante lucano premia la scelta del tecnico concretizzando il 3-0 su passaggio filtrante di Pogba. Partita finita ma stadio in fibrillazione per le notizie provenienti da Verona: il definitivo pareggio del Chievo con la Roma fa esultare lo ‘Stadium’, ormai consapevole che la squadra di Allegri è tra le pretendenti al titolo, ancora di più quando riesce ad esprimere tutta la sua qualità e la sua solidità mentale, con un Dybala trascinatore inarrestabile. Ancora in ombra Morata: grande impegno a tutto campo, ma in area di rigore si è visto poco. Lo spagnolo un’altra volta è uscito dal campo contrariato ed il suo sostituto, Zaza, ha messo il timbro ancora una volta, dimostrandosi quanto meno preziosissimo cambio, con un incredibile rapporto tra minuti giocati e gol realizzati: va in rete ogni 63′.

La tecnologia salva il Chievo e fa piangere la Roma di Rudi Garcia, che frena ancora. I baby giallorossi – con tutto il centrocampo titolare fuori e Dzeko squalificato, spazio a Sadiq e poi ad altri Primavera – accarezzano a lungo il sogno della vittoria che si spezza a cinque minuti dallo scadere sulla punizione di Simone Pepe. Il destro del giocatore, romano di nascita, supera la barriera, incoccia il palo e supera Szczesny che la smanaccia fuori. Nessuno si accorge che il pallone ha varcato la linea di porta e solo la goal line technology rende giustizia al Chievo e permette a Irrati di convalidare la rete del definitivo pareggio dei veneti. Un risultato equo in una gara ricca di reti e di emozioni. Due squadre che cercano con ostinazione la vittoria con le armi che possiedono. Velocità nelle ripartenze per la Roma, fisicità, corsa e abnegazione per il Chievo. Al Bentegodi la Roma ha assoluto bisogno di una vittoria. Il treno scudetto è lontano e i giallorossi devono recuperare terreno ma Garcia ha tante assenze. Chievo che vuole dare sostanza alla sua positiva classifica e che insegue la vittoria di prestigio. Giallorossi in vantaggio dopo appena sette giri di lancetta. Equilibrio spezzato dal giovane Sadiq, bravo ad approfittare di una disattenzione difensiva dei padroni di casa e della consueta giocata d’autore di Gervinho sulla corsia di sinistra. Inizia in salita la sfida dei gialloblu che devono recuperare offrendosi cosi alle ficcanti ripartenze degli ospiti. Dopo lo svantaggio la formazione di casa prova a reagire, alzando il proprio baricentro e creando qualche potenziale occasione da rete. Manca pero’ consistenza offensiva alla compagine di Maran che al 37′ subisce il raddoppio. Erroraccio di Cesar che favorisce la conclusione chirurgica di Florenzi per il bis. Il Chievo ha un sussulto d’orgoglio e in vista dello scadere di frazione accorcia con il solito opportunismo di Paloschi. In avvio di ripresa la Roma ha la palla per chiudere il match. Salah si ritrova davanti a Bizzarri, ma l’egiziano non è abbastanza freddo e spreca l’occasione. Poco dopo arriva il pareggio dei veneti. Su calcio d’angolo Szczesny non esce e Dainelli riesce ad insaccare il pareggio. La partita ora e’ apertissima, le due squadre giocano a viso aperto. E’ la Roma a passare nuovamente. Bell’azione di Vainquer che serve Iago Falque al limite, lo spagnolo controlla la palla e col sinistro batte Bizzarri. Maran getta Pepe nella mischia e il fantasista trova il guizzo del definitivo pareggio. Pepe su punizione trova il pertugio giusto e il gol viene assegnato grazie alla goal line technology. E’ l’ultima emozione di una sfida bella. Ricca di giocate d’autore e di errori clamorosi. Ma un pareggio assolutamente giusto.

Pioggia di fischi sul Milan. Al termine della sfida contro il Bologna persa 1-0 per un gol di Giaccherini al 37′ della ripresa, i tifosi rossoneri hanno contestato e fischiato la squadra di Mihajlovic. Dopo la rete del Bologna, San Siro si è ammutolito e la Curva Sud ha continuato la sua protesta contro l’ad Galliani e i giocatori rossoneri. “Galliani vattene”, “Vergogna”, “Andate a lavorare” e “Ci avete rotto”, i cori intonati dagli ultras rossoneri.

La Curva Sud fin dalle prime giornate del campionato non espone striscioni e bandiere in segno di protesta. Dopo la fine della partita alcuni giocatori rossoneri, senza avvicinarsi alla Curva Sud, hanno salutato gli ultras ricevendo in risposta contestazioni e fischi.

NAPOLI-TORINO 2-1, gol: Lorenzo Insigne 16′, Fabio Quagliarella 33′, Marek Hamsik 41′.
Napoli: Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; David Lopez, Valdifiori, Hamsik; Callejon, Higuain, Insigne.
Torino: Padelli; Bovo, Glik, Moretti; Peres, Acquah, Vives, Baselli, Molinaro; Quagliarella, Belotti.

EMPOLI-INTER 0-1, gol: Mauro Icardi 46′.
Empoli: Skorupski; Laurini, Costa, Barba, Mario Rui; Zielinski, Paredes, Buchel; Saponara; Maccarone, Pucciarelli.
Inter: Handanovic; D’Ambrosio, Miranda, Murillo, Nagatomo; Brozovic, Medel, Kondogbia; Perisic, Icardi, Ljajic.

UDINESE-ATALANTA 2-1, gol: Thereau 23′, Perica 45′, Marco D’Alessandro 75′.
Udinese (3-5-2): Karnezis; Piris, Danilo, Felipe; Widmer, Badu, Lodi, Bruno Fernandes, Edenilson; Thereau, Perica.
A disp.: Meret, Domizzi, Heurtaux, Insua, Camigliano, Adnan, Guilherme, Marquinho, Iturra, Di Natale, Aguirre, Zapata. All.: Colantuono
Squalificati: Wague (1)
Indisponibili: Merkel, Pasquale, Kone.

Atalanta (4-3-3): Sportiello; Conti, Toloi, Cherubin, Dramé; Cigarini, De Roon, Grassi; D’Alessandro, Denis, Gomez.
A disp.: Bassi, Radunovic, Masiello, Stendardo, Ranieri, Bellini, Brivio, Gasperoni, Migliaccio, Kurtic, Estigarribia, Monachello. All.: Reja
Squalificati: Paletta (1)
Indisponibili: Raimondi, Carmona, Pinilla.

CHIEVO-ROMA 3-3, gol: Sadiq 7′, Florenzi 37′, Paloschi 45′, Dainelli 57′, Iago Falque 75′, Simone Pepe 85′.
Chievo (4-3-1-2): Bizzarri; Cacciatore, Gamberini, Dainelli, Gobbi; Castro, Radovanovic, Hetemaj; Birsa; Meggiorini, Paloschi.
A disp.: Seculin, Bressan, Cesar, Frey, Sardo, Rigoni, Pinzi, Christiansen, Pellissier, Mpoku, Pepe, Inglese. All.: Maran
Squalificati: –
Indisponibili: Izco, Mattiello.

Roma (4-3-3) Szczesny: Maicon, Manolas, Rudiger, Digne; Florenzi, Vainqueur, Iago Falque; Gervinho, Sadiq, Salah.
A disp.: De Sanctis, Lobont, Torosidis, De Rossi, Emerson, Castan, Gyomber, Di Livio, D’Urso, Machin, Tumminello. All.: Garcia
Squalificati: Dzeko (2), Pjanic, Nainggolan (1)
Indisponibili: Strootman, Ucan, Totti, Keita.

JUVENTUS-H. VERONA 3-0, gol: Dybala 8′, Bonucci 45′, Zaza 80′.
Juventus (3-5-2): Buffon; Caceres, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Khedira, Marchisio, Pogba, Alex Sandro; Morata, Dybala.
A disp.: Neto, Rubinho, Rugani, Evra, Padoin, Vitale, Asamoah, Sturaro, Hernanes, Cuadrado, Zaza. All.: Allegri
Squalificati: –
Indisponibili: Pereyra, Lemina, Barzagli, Mandzukic.

H. Verona (4-2-3-1): Gollini; Bianchetti, Moras, Helander, Souprayen; Hallfredsson, Greco; Wszolek, Ionita, Siligardi; Pazzini.
A disp.: Rafael, Coppola, Winck, Zaccagni, Checchin, Emanuelson, Jankovic, Juanito Gomez, Fares. All.: Delneri
Squalificati: Sala (1)
Indisponibili: Romulo, Albertazzi, Pisano, Viviani, Matuzalem, Toni.

LAZIO-CARPI 0-0.
Lazio (4-3-3): Berisha; Konko, Hoedt, Mauricio, Radu; Cataldi, Onazi, Parolo; Candreva, Matri, F. Anderson.
A disp.: Guerrieri, Matosevic, Prce, Patric, Braafheid, Morrison, Oikonomidis, Djordjevic, Mauri, Klose, Keita. All.: Pioli
Squalificati: Biglia, Milinkovic-Savic (1)
Indisponibili: De Vrij, Lulic, Kishna, Marchetti, Gentiletti, Basta.

Carpi (4-4-1-1): Belec; Zaccardo, Romagnoli, Gagliolo, Letizia; Cofie, Marrone, Lollo; Pasciuti, Mbakogu, Di Gaudio
A disp.: Brkic, G. Silva, Suagher, Daprelà, Martinho, Crimi, Lasagna. Borriello. All.: Castori
Squalificati: –
Indisponibili: Fedele, Bubnjic, Wallace, Bianco, Spolli, Matos.

MILAN-BOLOGNA 0-1, gol: Giaccherini 86′.
Milan (4-4-2): Donnarumma; Abate, Alex, Mexes, De Sciglio; Honda, Montolivo, Bertolacci, Bonaventura; Niang, Bacca.
A disp.: Abbiati, Livieri, R. Ely, Zapata, Antonelli, Calabria, De Jong, Mauri, Poli, Kucka, Cerci, L. Adriano. All.: Mihajlovic
Squalificati: Romagnoli (1)
Indisponibili: Menez, D. Lopez, Balotelli, Boateng

Bologna (4-3-3): Mirante; Rossettini, Maietta, Gastaldello, Masina; Taider, Diawara, Brighi; Mounier, Destro, Giaccherini.
A disp.: Da Costa, Stojanovic, Oikonomou, Krafth, Ferrari, Mbaye, Donsah, Pulgar, Falco, Acquafresca, Mancosu. All.: Donadoni
Squalificati: –
Indisponibili: Rizzo, Crisetig, Brienza

PALERMO-FIORENTINA 1-3, gol: Ilicic 16′ e 43′, Gilardino 77′, Blaszczykowski 94′.
Palermo (4-3-1-2): Sorrentino; Struna, Goldaniga, Andelkovic, Lazaar; Hiljemark, Jajalo, Chochev; Brugman; Trajkovski, Vazquez.
A disp.: Colombi, Alastra, Pezzella, Pirrello, Morganella, Bolzoni, Quaison, Toscano, La Gumina, Djurdjevic, Gilardino, Arteaga. All.: Ballardini
Squalificati: Gonzalez (1)
Indisponibili: Vitiello.

Fiorentina (3-4-1-2): Tatarusanu; Roncaglia, Rodriguez, Astori; Bernardeschi, Vecino, Badelj, M. Alonso; B. Valero, Ilicic; Kalinic.
A disp.: Sepe, Lezzerini, Tomovic, Gilberto, Pasqual, Suarez, Blaszczykowski, Fernandez, Verdù, Rebic, Rossi, Babacar. All.: P. Sousa.

SASSUOLO-FROSINONE 2-2, gol: Dionisi 15′, Defrel 22′, Ajeti 45′, Falcinelli 76′.
Sassuolo (4-3-3): Consigli; Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Pellegrini, Magnanelli, Laribi; Berardi, Defrel, Floro Flores.
A disp.: Pegolo, Pomini, Longhi, Antei, Ariaudo, Fontanesi, Gazzola, Biondini, Duncan, Politano,Sansone, Falcinelli. All.: Di Francesco
Squalificati: Missiroli (1)
Indisponibili: Terranova, Floccari.

Frosinone (4-3-3): Leali; M. Ciofani, Diakité, Ajeti, Pavlovic; Sammarco, Gucher, Chibsah; Tonev, D. Ciofani, Dionisi.
A disp.: Zappino, Blanchard, Ajeti, Bertoncini, Crivello, Russo, Paganini, Longo, Gori, Frara, Longo. All.: Stellone
Squalificati: Soddimo (1)
Indisponibili: Rosi, Verde, Gomis, Castillo.

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