Serie A. Roma-Milan: streaming-diretta dove vedere

ROMA – Serie A, Roma-Milan: streaming-diretta dove vedere. Diretta tv su Sky Sport e Mediaset Premium alle ore 20.45, diretta streaming su Sky Go e Premium Play.

Formazioni ufficiali.
ROMA: Szczesny, Florenzi, Manolas, Antonio Rüdiger, Digne; Pjanic, De Rossi, Nainggolan; Gervinho, Sadiq, Iago Falque.
A disp.: De Sanctis, Lobont, Castan, Gyomber, Maicon, Torosidis, Emerson, Vainqueur, Machin, Francesco Totti, Salah, Tumminello.
All.Garcia.

MILAN: Donnarumma; Abate, Zapata, Alessio Romagnoli, De Sciglio; Honda, Kucka, Bertolacci, Bonaventura; Adriano, Bacca.

Arbitro: Orsato di Schio.
Assistenti: Manganelli e Meli.
Quarto uomo: La Rocca.
Assistenti di porta: Russo e Di Bello.

Costretto  a superare indenne la trasferta con la Roma per poi giocarsi tutto mercoledì nel quarto di coppa Italia con il Carpi, Sinisa Mihajlovic si vede in una sorta di western calcistico. “Quella con Garcia sembra una sfida fra due pistoleri”, sorride pensando al collega giallorosso, anche lui appeso a un filo. “Ci giochiamo molto ma non ci sono analogie. Lui da due anni lavora con la Roma, io sono al Milan da sei mesi”, nota il serbo che conosce l’ambiente della Capitale e pensa sia “più difficile di quello milanese”. Ma le ombre di Lippi (principale candidato in caso di esonero), Brocchi, Prandelli e Spalletti incombono su Mihajlovic, e questa volta la sua squadra non può sparare a salve come contro il Bologna: “Quando ci capita l’occasione dobbiamo buttarla dentro”. Mercoledì scorso l’impresa non è riuscita, in particolare a Cerci che, dopo i fischi del pubblico e gli insulti sul web, incassa l’esclusione dai convocati (“Scelta tecnica”, chiarisce l’allenatore) e presto dovrebbe trasferirsi al Genoa. All’Olimpico mancherà anche Alex per un problema al ginocchio, e sono possibili altre novità fra cui Luiz Adriano in attacco ed è ballottaggio fra Kucka e Montolivo che, al fianco di Mihajlovic e De Jong (corteggiato dai Los Angeles Galaxy), ha definito “dietrologie in malafede” le ricostruzioni dei battibecchi con De Sciglio dopo il gol del Bologna e con alcuni compagni a fine gara per il saluto alla Curva Sud. “Sappiamo che nel nostro mondo i giudizi sono figli solo del risultato finale”, sottolinea il capitano rossonero. Un concetto dietro cui anche Mihajlovic difende il Milan, sottolineando: “Noi creiamo, mentre altre squadre subiscono tutta la partita, poi con un solo tiro in porta vincono. Non siamo senza identità, il nostro gioco è migliorato”. L’opinione di Silvio Berlusconi sembra però essere diversa.

“Non ci siamo sentiti dopo la partita con il Bologna”, racconta Mihajlovic e il silenzio presidenziale è stato dai più interpretato come una sorta di ultimatum. “Sono in bilico? A parte il primo mese è stato sempre così, sono abituato. Non nascondo che queste due partite sono fondamentali ma le affronto a testa alta – chiarisce l’ex di Roma e Lazio -. Poi la società deciderà se resto o no. Se la squadra non si allenasse bene e non fosse unita, sarei il primo a tirarmi fuori. Fino a oggi non è così. La società? Ci è sempre vicina”. Per Mihajlovic la realtà è diversa di quella descritta dai giornali (“Non c’è scritto nulla di buono su di me, per non farmi condizionare non li leggo”) ed è convinto di avere la squadra con sé. “Al completo possiamo competere per i primi tre posti, ma abbiamo sempre avuto giocatori importanti infortunati. Non – esorta – ci arrendiamo: la cosa peggiore del cadere è restare a terra”. Se il Milan fosse ispirato come le espressioni del suo allenatore, forse il serbo non si troverebbe spalle al muro.

 

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