Alla fine però vediamo D’Ambrosio e Garofalo arruolati e disponibili e se pensiamo che erano titolari fissi già dallo scorso anno, non dovremmo lamentarci nemmeno troppo … per SuperAgo no di sicuro, per D’Ambrosio l’appannato un po’ di più.
Lerda continua a limare il pezzo e prepara con meticolosità la partita con il Piacenza, squadra che arriverà a Torino con la voglia, anzi la necessità di fare punti visto che sta per essere riagganciata dalle inseguitrici del gruppo retrocessione.
Cacia è un brutto cliente e Lerda lo sa, rientra anche Guzman un brutto cliente … per questo cercherà di tenere un po’ più inchiodati dietro i due terzini, limitandone gli inserimenti e privilegiando la fase di copertura … certo bisognerà vedere che piega prende la partita, se si riuscirà a sbloccare il risultato sarà tutto più semplice, mentre se malauguratamente ci si ritroverà in una situazione simile a quella patita con la Reggina, dove la squadra attaccha gioca bene e alla prima occasione pigli una pigna … allora assisteremo ad un assalto all’arma bianca.
Ma inutile pensare a scenari possibili per quest’incontro, ora tutte le partite sono decisive, quelle del Toro innanzi tutto, ma anche quelle degli altri, perchè in caso di uno scivolone i risultati altrui possono diventare un buon paracadute.
Sgrigna l’uomo che fa discutere di più i tifosi oggi, definito un po’ il cocco di Lerda, visto il suo impiego continuo, anche quando la forma fisica non lo accompagna, svolge lavoro differenziato insieme a Gasbarroni e forse … forse, non lo vedremo in campo dal primo minuto.
Situazione particolare quella della punta ex-Vicenza, i pochi gol e un ruolo ancora da “trovare” … nel senso che ha sempre giocato da unica punta o seconda punta in carriera e oggi gioca esterno con licenza di offendere … l’impiego costante e la fiducia illimitata del Mister lo hanno reso alla fine un po’ antipatico al pubblico.