Sharapova: “Grazie a Cernobyl sono diventata una tennista”

Maria Sharapova

E’ stato Cernobyl a cambiare la vita a Maria Sharapova: “Senza l’incidente nucleare non avrei ai giocato a tennis”. Lei non era ancora nata quando la centrale nucleare esplose , ma fu quello l’evento che costrinse i genitore della bella campionessa di origini bielorusse a lasciare la casa dove vivevano. In una intervista alla concessa alla Espn, la tv che l’ha accompagnata nel recente viaggio sui luoghi dai quali proviene la sua famiglia, Sharapova racconta: “I miei genitori hanno lasciato tutto nella casa dove vivevano, quando sono scappati avevano con loro solo il passaporto”.

Nel 1986 i genitori della tennista vivevano a Gomel, città della Bielorussia vicina al confine con l’Ucraina. La mamma della Sharapova era incinta e i genitori lasciarono la loro casa per emigrare in Siberia, dove nacque la futura campionessa. Il primo episodio decisivo è però il trasferimento a Sochi, una delle pochissime città russe nelle quali il tennis era popolare.

Quindi, all’età di 6 anni a Mosca, la Sharapova incontra Martina Navratilova, che intravide nella ragazzina delle potenzialità e suggerisce alla famiglia il trasferimento negli Stati Uniti. “L’unica cosa che ricordo è il momento in cui incarto i miei libri e mamma che mi dice che non posso portare con me tutta la Russia”, racconta la tennista. Che a 9 anni entra nell’accademia di Nick Bollettieri. Il resto è cronaca. “È folle fermarmi a pensare chi sarei oggi senza quella esplosione” dice la Sharapova. “Certe volte mi passa per la testa questo pensiero, ma non voglio nemmeno sapere cosa sarebbe stato di me, perché sono veramente felice per tutto quello che poi sono riuscita a fare”.

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