Alan Shearer, 100 colpi di testa al giorno durante la sua carriera: ora teme rischio demenza

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Alan Shearer

LONDRA – “Non ho mai pensato che il calcio potesse essere legato a una malattia del cervello”: è l’affermazione di Alan Shearer, icona del calcio inglese, che ora teme di correre il rischio di demenza, dopo aver dato 100 colpi di testa al giorno nel corso della sua carriera.

Il 47enne ex attaccante di Southampton e Newcastle, ex capitano della Nazionale inglese, detiene il primato di gol della Premier League, ne ha segnati 206, ora rivela di essere preoccupato per la salute poiché gli scienziati, ormai da tempo, avvertono che i colpi di testa possono causare la demenza.

Preoccupazioni che arrivano a 15 anni di distanza dalla morte di Jeff Astle, attaccante del West Bromwich Albion, che ha sviluppato la malattia dopo i numerosi colpi di testa che gli avrebbero procurato traumi al cervello degenerati poi in demenza.

In virtù dei crescenti timori, la Federazione calcistica è stata sollecitata a prendere in considerazione il divieto ai bambini al di sotto di dieci anni a dare colpi di testa; gli attivisti hanno chiesto un’indagine parlamentare sulla FA dopo aver denunciato che ignora gli avvertimenti sui collegamenti tra i colpi di testa e la demenza.

Shearer, che ha fatto 30 gol in 63 partite per la Nazionale inglese, ha detto al Daily Mirror che ha eseguito dei test al fine di esaminare quanto i colpi di testa abbiano danneggiato il cervello.
“Ogni gol segnato con un colpo di testa nel corso di una partita, è stato preceduto da 1000 prove in allenamento. Questo potrebbe mettermi a rischio se tra le due cose c’è correlazione. Ho scarsa memoria e non se è perché non ascolto”.
“Quando si gioca a calcio come professionisti si mettono in conto problemi alle ginocchia, alle caviglie ma non ho mai pensato che il calcio potesse essere legato a problemi al cervello. Ecco perché è indispensabile la ricerca”.

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