Jannik Sinner è impegnato nel torneo di Montreal, ma intanto arriva un altro ritiro: ancora guai fisici, è una maledizione.
Il sapore del campo. Jannik Sinner lo ha ritrovato dopo un mese di assenza. Un mese di vacanze e polemiche, di problemi di salute e attacchi pubblici. Il no alle Olimpiadi sarà un argomento che probabilmente lo accompagnerà ancora a lungo, così come farà ancora rumore la sua relazione con Anna Kalinskaya.
La tennista russa è stata vittima di insulti dopo che Sinner ha rinunciato al torneo parigino, accusata neanche troppo velatamente di avere qualche colpa nel malanno che ha colpito lo sportivo altoatesino. Anche lei assente sotto la Torre Eiffel per scelta personale (ha rinunciato visto che non avrebbe potuto gareggiare sotto bandiera russa), la Kalinskaya è reduce dal ritiro di Wimbledon.
Come Sinner, che ha perso ai quarti contro Medvedev dopo aver accusato un malore, anche la russa ha avuto problemi fisici sull’erba londinese. Contro la Rybakina, sempre ai quarti di finale, è stata costretta a fermarsi quando era sotto di un set e tre game per un infortunio al braccio destro. Uno stop che l’ha vista abbandonare il campo in lacrime, dimenticate poi anche grazie alle tanto chiacchierate vacanze in Sardegna con il suo fidanzato. Ora però c’è un altro ritiro.
Proprio come Sinner, anche la Kalinskaya è stata ferma circa un mese prima di tornare in attività. Lo ha fatto al torneo di Toronto, in Canada, dove è arrivata agli ottavi di finale. Prima ha avuto la meglio della Chirico ai trentaduesimi, quindi ha superato in due set anche la Tsurenko, ma ha dovuto arrendersi nel match contro la statunitense Anisimova.
Sotto di un set (6-2), la Kalinskaya ha lasciato il campo a causa di un malore. Si parla di vertigini per la 24enne russa che ha deciso così di non proseguire il match. Secondo ritiro consecutivo per lei che nelle ultime settimane ha dovuto fare i conti con un’eccessiva attenzione mediatica, soprattutto in Italia. Avrebbe voluto mettersi tutto alle spalle e dedicarsi al tennis, ma così non è andata.
In Canada aveva ambizioni molto elevate, partiva come sesta testa di serie, ma è stata costretta ad alzare bandiera bianca. Un capogiro, forse dovuto al troppo caldo, e la necessità di fermarsi. Ora dovrà ripartire, ritrovare la forma migliore e concentrarsi sui prossimi appuntamenti che la porteranno poi agli Us Open.
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