
Sinner, arriva il dietrofront: c'è un errore clamoroso (Screen Youtube Gossip Mania) - blitzquotidiano.it
Per Jannik Sinner il problema è sempre lo stesso: ora arriva la retromarcia improvvisa, l’errore è evidente da parte di tutti
Il caso è ancora aperto. Non è bastato il patteggiamento per la squalifica di tre mesi a Jannik Sinner per silenziare le tante (troppe) polemiche che riguardano la vicenda clostebol.
Nonostante non scenda in campo ormai da fine gennaio e sia già trascorso più di un mese e mezzo di sospensione, si parla sempre dello stesso argomento. Ancora di più in questi giorni con la denuncia della PTPA, il sindacato dei tennisti fondato da Djokovic, contro le istituzioni del tennis. Denuncia in cui si tira in ballo anche il campione italiano e lo si fa con una terminologia abbastanza dura e netta.
Inutile star qui a ricordare le accuse mosse a Sinner e alle istituzioni che lo hanno giudicato, sono sempre le solite che vengono ripetute come un mantra ormai da mesi. Da segnalare, invece, la retromarcia che ha fatto Novak Djokovic sul tema. Non soltanto il tennista serbo non ha inserito il suo nome tra i firmatari della denuncia, ma ora ha preso pubblicamente le distanze da quel documento, spiegandone i motivi e probabilmente mettendo a dura prova parte dell’impianto accusatorio.
Sinner, Djokovic si tira fuori: “Non voglio dividere il tennis”
“Non sono un fan delle divisioni nel nostro sport“: sono queste le parole con cui Djokovic spiega il motivo per cui non si è impegnato in prima persona nella causa che la sua associazione sta portando avanti contro le istituzioni mondiali del tennis.

Il serbo, anzi, spiega anche di non condividere alcuni dei passaggi presenti nel documento che ha tra i firmatari anche Nick Kyrgios, forse il nemico numero 1 di Sinner. “Voglio che altri giocatori si facciano avanti. Ho sempre lottato per una migliore rappresentanza e influenza dei giocatori nel tennis. Non siamo ancora arrivati al livello che la maggioranza dei giocatori crede dover essere“.
Sulla causa, invece, l’ex numero 1 al mondo spiega: “Si tratta della classica causa legale, avvocati contro avvocati. Onestamente, ci sono aspetti con cui sono d’accordo ed altri con cui non sono d’accordo. Ho scoperto che alcune frasi erano piuttosto forti“. Un Djokovic, dunque, che si tira in parte fuori dalla causa intentata dalla PTPA e che ha rappresentato un vero terremoto per l’intero mondo tennis con la dura reazione arrivata da ATP e WTA che hanno difeso il proprio operato.