L’accusa per Jannik Sinner è pesantissima, scoppia un nuovo caso che riguarda il tennista italiano: polemiche furiose.
Il numero 1 al mondo non poteva avvicinarsi in maniera più turbolenta all’ultimo Slam dell’anno. Per Jannik Sinner gli Us Open sono un appuntamento importante al quale si presenta da leader del ranking ATP, ruolo che manterrà comunque vadano le cose anche alla conclusione del torneo. Gli ultimi giorni sono stati però caotici per il tennista italiano: la positività al clostebol ha lasciato strascichi e polemiche che faticano a placarsi.
Sinner è apparso tranquillo nella conferenza stampa, anche se non ha mancato di urlare a gran voce la sua innocenza e di puntare il dito contro chi lo ha accusato: “Ora so anche chi è mio amico e chi no – una delle sue dichiarazioni nella conferenza di presentazione degli Us Open – . I miei sanno che non farei mai una cosa del genere“.
Risposta a chi lo ha accusato senza mezzi termini e chi ha chiesto la sua squalifica a gran voce come il collega Kyrgios. E suoi social, in effetti, le polemiche continuano ancora, accese anche dagli stessi tennisti, ognuno dei quali è stato chiamato a esprimere un giudizio sull’accaduto. Così per Sinner si è parlato di reputazione macchiata e lui non ha potuto far altro che rassegnarsi: “Questo non posso controllarlo, vedremo come andrà“.
Sinner ha affrontato il caso in maniera forte, anche allontanando dal proprio staff Naldi e Ferrara, i due responsabili della leggerezza che ha portato alla positività. Ora però deve fare i conti con le accuse dei colleghi, con le mezze parole che forse fanno ancora più male.
Kyrgios a parte, molti hanno espresso un’opinione su ciò che è successo. Alcaraz ha affermato che crede “in uno sport pulito” evitando commenti diretti, limitandosi a dire che non sa molto della vicenda per poter giudicare. Ma c’è chi ha giudicato senza remore come Fritz. L’americano ha chiesto coerenza su tutta la linea con divieti e ban, mentre Tommy Paul si è limitato a postare una foto del suo massaggiatore che lavora con i guanti, una frecciata che non ha bisogno certo di interpretazioni.
A difesa di Sinner si è schierato, invece, Berrettini: “È stato impressionante come ha gestito tutto. Guardandolo negli occhi ho capito che è stata una situazione difficile. Lo conosco bene e sono sicuro che sia stato un errore“. Una linea a cui anche altri hanno creduto, anche se non in pochi si sono schierati sul versante opposto. Quello delle accuse a Sinner, delle mezze parole che fanno sorgere i dubbi, in un caso destinato a tenere banco ancora a lungo.
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