Per Jannik Sinner arriva un’altra notizia che non fa certo stare tranquillo: l’ultima bordata è davvero inattesa
Ma cosa vuol dire tranquillità? Se lo chiede ormai da qualche tempo anche Jannik Sinner che nell’anno in cui è entrato nel gotha del tennis, ha dovuto fare i conti con continue polemiche, chiacchiericcio costante, gossip a tutto tiro.
Una situazione che ha toccato vari ambiti senza alcun problema. Si è andati dagli infortuni di primavera, quando ha dovuto saltare il torneo di Roma, all’assenza alle Olimpiadi. Poi è scoppiata la bomba doping, con la positività al clostebol e la decisione dell’Itia di non squalificarlo che non è andata giù alla Wada. Da qui il reclamo al Tas di Losanna e l’attesa per quel che potrebbe succedere da qui a qualche mese quando i giudici si pronunceranno sul caso.
L’attesa è snervante e c’è chi, come Bracciali, pensa che la qualifica di Sinner sia scontata, mentre altri sono convinti che il tennista italiano ne uscirà pulito. In attesa della sentenza definitiva, ecco che non mancano anche altri argomenti di discussione che hanno come unico comune denominatore Sinner. Di critiche il 23enne negli ultimi tempi, nonostante il successo, ne ha avute tante e a queste si aggiunge un’altra: una vera bordata che ha come mittente una ex tennista.
Sinner, la Stubbs attacca: “Vuoi essere come Federer”
È Rennae Stubbs, 53 anni, ex tennista, a tornare su alcune dichiarazioni di Sinner sul torneo di esibizione vinto in Arabia Saudita. Un torneo che ha portato oltre 5 milioni di euro nelle tasche dell’italiano che ha però affermato di non aver scelto di disputarlo per soldi.
Un’affermazione che ha sollevato più di qualche polemica e a queste si è aggiunta anche la Stubbs che ha deciso di esprimere pubblicamente il suo pensiero: “Sinner vuole essere come Roger Federer: politicamente corretto” le sue dichiarazioni in merito al torneo saudita prima di rivolgersi direttamente all’italiano.
“Jannik, ti adoro, ma non c’è modo per cui tu aggiunga un torneo di esibizione così al tuo programma”. Quindi ha dato ragione al grande rivale di Sinner, Carlos Alcaraz: “È come ha detto lui: ‘Sono andato in Arabia Saudita per i soldi’“. Cosa che, invece, il numero uno al mondo non ha fatto, tirandosi dietro di sé le critiche della Stubbs: “Bastava dire: “Ci pagavano tanto e sono andato per questo’“.
Ancora critiche dunque per Sinner che ormai ci ha fatto il callo: essere numero 1 al mondo vuole dire anche dover sopportare di essere sempre al centro del dibattito, nel bene e nel male.