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Sinner choc: “Così prendeva 3 anni!”

La sentenza per il numero 1 al mondo è davvero pesante: si parla di una squalifica di 2-3 anni, tutta la verità

L’attesa prosegue, così come parole e polemiche. Jannik Sinner può godersi qualche settimana di relax dopo un anno vissuto al massimo, ma il caso doping non è andato in vacanza.

La sentenza del Tas di Losanna non arriverà prima dell’11 febbraio, considerato che tutte le udienze fino a quella data sono state calendarizzate e tra queste non figura quella relativa al numero 1 al mondo. Per l’italiano ci sarà quindi da aspettare e inizierà la nuova stagione ancora con l’incertezza su quel che sarà la conclusione di una vicenda che ormai si trascina dietro da marzo.

Dalla doppia positività al clostebol riscontrata ad Indian Wells, con quantità infinitesimali della sostanza proibita rintracciate nelle analisi del campione di San Candido. Da allora c’è stato un procedimento terminato con la sua assoluzione, ma anche la decisione della Wada di presentare ricorso, chiedendo la squalifica da 1 a 2 anni. Ma da allora ci sono state soprattutto tante, forse troppe parole, sull’intero caso, anche da chi con la vicenda c’entra poco o nulla.

Facile fare l’esempio di Kyrgios, accusatore numero 1 di Sinner: l’australiano non ha perso occasione di parlare male del 23enne e di chiedere la sua squalifica. Una squalifica che ora viene chiesta ad un altro ex tennista con parole durissime e un’accusa all’intero movimento tennistico mondiale.

Sinner, arriva l’accusa di Nastase

A parlare della possibile squalifica di Jannik Sinner è un ex numero 1 al mondo. Si tratta di Ilie Nastase, rumeno, leader del ranking tra il 1973 e 1974, il primo nell’era del computer.

Sinner durante un match all'Atp di Montecarlo
Sinner, arriva l’accusa di Nastase (Ansa) – Blitzquotidiano.it

Oggi 78enne, ha cavalcato l’onda delle polemiche scoppiate in Romania per la disparità di trattamento tra Simona Halep (squalificata prima per 4 anni, ridotti poi a 9 mesi dal Tas) e Iga Swiatek (stop di un solo mese). Ovviamente nel mezzo ci è finito anche Jannik Sinner, anche se la frase è rivolta più a chi comanda il tennis mondiale che al tennista italiano: “Se non fosse stato il numero 1 e fosse stato rumeno, probabilmente avrebbe ricevuto una squalifica di 2-3 anni.

Poi le parole riguardo il caso Swiatek: “Noi siamo il terzo mondo, mentre la Polonia è nel mondo buono: ecco perché ha avuto solo un mese di sospensione. È brutto“. Frasi molto dure, che tirano in ballo chi governa il tennis mondiale. Ancora una volta si parla di disparità di trattamento nel doping e si chiede uniformità di giudizio. Intanto però resta l’attesa per la decisione che riguarda Sinner. Una sentenza che dovrà chiudere, si spera per sempre e in maniera positiva, il caso doping.

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