Sinner è caduto, sconfitto in tre set da Carlos Alcaraz nella semifinale del torneo di Indian Wells

Sinner, fine della imbattibilità. Dopo 19 gare è terminata la serie magica, sconfitto dal fenomeno spagnolo Alcaraz, nella semifinale degli Indian Wells Masters, in tre set: 1-6, 6-3, 6-2. Una battaglia durata 2h05’. In finale Carlitos se la vedrà con il russo Medvedev che nell’altra semifinale ha domato in tre set l’americano del New Jersey Tommy Paul (1-6,7-6, 6-2).

MATCH INTERROTTO DAL MALTEMPO
Vinto il primo set da Jannik Sinner, in tutta scioltezza, il match è stato interrotto per quasi 3 ore, a causa del maltempo. Alla ripresa del gioco Jannik Sinner si è disunito. E così è terminata la sua avventura californiana. La sfida con Alcaraz era iniziata bene per Jannik: 2-1 con un game a zero. Sembrava il preludio ad una fuga del tennista italiano.

Invece ecco la pioggia. I giocatori hanno tentato una prima sortita per riprendere dopo una ventina di minuti  ma si sono dovuti arrendere alle gocce di pioggia. E così sono tornati in campo all’una e dopo 3 ore di stop. In meno di venti minuti Jannik ha fatto suo il primo set. Ma si è trattato solo di una effimera illusione perché,a partire dal secondo parziale, Alcaraz ha dominato costruendo la sua vittoria. Addio alla storica imbattibilita’ di Jannik Sinner che aveva fatto 16 su 16 nel 2024.

PRIMA SCONFITTA STAGIONALE
Sinner l’ha presa bene: ”Nel terzo set quando sono caduto mi sono fatto male al gomito e prima avevo sentito qualcosa al ginocchio. Ora mi voglio concentrare su Miami. Mi serve un po’ di tempo per capire come mi sento. Vediamo come mi sveglio e come mi sentirò stasera, a freddo. Dopo quella botta al gomito destro, ho sentito dolore, mi faceva male anche la mano, ho avuto paura di peggiorare la situazione. Ma non è una scusa, Alcaraz ha giocato meglio. Sono comunque fiducioso di essere a Miami.”

La partita ha confermato il gioco da marziano, in certi frangenti, di Alcaraz. Continua Sinner: ”Nel primo set ho giocato nella maniera giusta come avevo preparato col mio team, poi ho sbagliato qualche dritto di troppo; ho comunque avuto delle palle Break che però non sono riuscito a sfruttare. Lui ha meritato la vittoria, questo nessuno lo può mettere in dubbio. Ho sbagliato tante palle non difficili che avevo nelle corde, può succedere. Devo parlare col mio team e capire se è stato per la tensione o semplicemente perché era una giornata storta, che può capitare”.

L’ARTE DI MIGLIORARSI TUTTI I GIORNI
Sinner lascia la California a testa alta. Ha stupito l’America con le sue affermazioni. Una in particolare: ”Posso anche vincere, ma se non miglioro non sono contento”. Le sue parole sono suonate come una lezione per i ragazzi come lui, quelli di una Generazione, appunto, quella Zeta, che vive spesso con ansia e frustrazione il quotidiano. Resta un dato di fatto: quando gioca Jannik i botteghini sono presi d’assalto. Piace il suo gioco, la sua filosofia e l’etica.

 

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Marco Benedetto