In attesa del debutto alle ATP Finals, il campione italiano vive un’esperienza complicata: le ultime sul numero 1 al mondo
Il calendario è noto, l’appuntamento è per le ore 20.30 (almeno) di domenica sera: Jannik Sinner farà il suo esordio alle ATP Finals sfidando De Minaur alla Inalpi Arena.
Un match sulla carta alla portata del campione italiano che con il rivale ha un ruolino di marcia immacolato: sette vittorie su sette incontri, l’ultimo nella finale a Rotterdam. Vincere sarà un buon viatico per un torneo che vede nel numero 1 al mondo il logico favorito, insieme a Carlos Alcaraz.
Per Sinner vincere vorrebbe dire chiudere al meglio un anno che lo ha visto assoluto protagonista in campo, ma anche tormentato protagonista fuori dal campo. Il riferimento è, ovviamente, al caso doping che lo sta condizionando da aprile, quando l’Itia ha comunicato la sua positività al clostebol. La stessa agenzia lo ha poi prosciolto a fine luglio, ma ha trovato l’opposizione della Wada che ha presentato ricorso al Tas di Losanna.
La decisione arriverà nei primi mesi del 2025, ma intanto la situazione crea un’atmosfera di grande incertezza che non fa bene al tennista italiano. Proprio su questo argomento interviene uno dei coach del 23enne, Darren Cahill, che ha rilasciato un’intervista a ‘Repubblica’, raccontando un retroscena importante.
Cahill ribadisce l’innocenza di Sinner e spiega che “la sostanza trovata non ha nulla a che fare con il doping“, ribadendo che è questo ciò che sostiene anche la Wada.
Poi torna alla comunicazione della positività, arrivata con una mail dell’Itia: “È stato uno choc – racconta –. Umberto Ferrara e Giacomo Naldi sono stati a lungo due eccellenti membri del team: il loro errore è stato un fulmine a ciel sereno“. Quindi racconta ciò che è successo dopo la comunicazione: “Nessuno riusciva a capire. La priorità è stata capire cosa fosse successo ed è lì – spiega – che è emerso l’errore non intenzionale” di chi poi è stato allontanato dallo staff.
Il procedimento dell’Itia ha portato all’assoluzione: “Ci sentivamo su una nave diretta verso un iceberg: dovevamo capire come navigargli intorno“. Ora c’è una nuova sentenza da aspettare e che potrebbe portare anche ad una squalifica. Cahill e tutto lo staff di Sinner è pronto ad aiutarlo e sostenerlo anche questa volta: “Qualsiasi cosa succederà – le parole del coach –, Jannik l’affronterà con la solita maturità e compostezza. E noi faremo di tutto per proteggerlo“. Ora però testa al campo e all’ATP Finals per un successo ‘italiano’ atteso da troppo tempo.