Ancora un rifiuto per Jannik Sinner e scoppia un’altra polemica: ci pensa il numero 1 al mondo a chiarire ogni cosa
Un altro no, altra polemica. Jannik Sinner ormai ci è abituato: ogni sua decisione ha il rovescio della medaglia, la critica ad ogni costo.
Lo ha capito sulla sua pelle nei mesi scorsi quando ha fatto i conti con la bufera per aver saltato le Olimpiadi. Una decisione frutto delle sue condizioni di salute (la tonsillite gli ha impedito di essere a Parigi), ma questo non è bastato a placare gli accusatori. Capitolo chiuso ormai quello a cinque cerchi, anche se di argomenti per discutere sul numero uno al mondo non ne mancano.
L’ultimo in ordine di tempo riguarda un rifiuto: quello che Sinner ha dato agli organizzatori della Laver Cup 2024, che si è chiusa domenica a Berlino. Si tratta di una manifestazione a squadre che contrappone tennisti europei con quelli del resto del mondo, un torneo al quale il campione italiano non ha mai preso parte. Non lo ha fatto anche quest’anno, diventando comunque un protagonista per via di una frase di Cobolli ad Alcaraz.
Ad ogni modo, il no di Sinner non è però passato sotto silenzio, alzando l’immancabile polverone. A raccontare come sono andate realmente le cose ci ha pensato Steve Zacks, CEO della Laver Cup, parlando a Tennis365.
Sinner, no alla Laver Cup: ecco cosa è successo
Zacks ha voluto sgombrare il campo dai dubbi sul fatto che Sinner fosse stato o meno invitato ed ha raccontato perché è arrivato il suo no.
“Il sistema prevede che ogni anno siano invitati i tre primi giocatori in classifica delle due formazioni. Tutto dipende dai programmi individuali e dalle priorità del momento – le sue dichiarazioni –. Con Sinner stiamo parlando delle prossime edizioni: ci piacerebbe averlo, ma programmi e impegni a volte non consentono di esserci“.
È accaduto così anche quest’anno: “Capita che i tennisti abbiano bisogno di una pausa e se succede ciò durante la settimana della Laver Cup, noi perdiamo la presenza“. Tutto chiarito quindi, del resto lo stesso Sinner nei giorni scorsi aveva commentato alcune dichiarazioni di Alcaraz sul calendario troppo ricco di impegni per i tennisti. Dichiarazioni alle quali l’italiano aveva replicato: “Occorre fare delle scelte. Ci sono tornei obbligatori, ma ogni giocatore può decidere dove e quando giocare“.
Per Sinner, infatti, “non è necessario giocare per forza” e lo ha dimostrato in maniera chiara negli ultimi anni. Se c’è da dire un no, il numero 1 al mondo lo dice senza alcuna remora: ha le idee chiare e sa che per restare al top a volte serve anche una rinuncia.