Sport

Sinner, l’ultima scelta ha scatenato il caos, ma lo hanno capito in pochi

La scelta scatena il caos: per Jannik Sinner arriva la conferma che tutti aspettavano, in pochi hanno capito quel che stava succedendo

Nessuna violazione del codice antidoping“. È clamorosa la frase pronunciata da Karen Moorhousen, direttrice generale dell’Itia, sul caso Sinner.

L’atleta italiano sta ancora scontando i tre mesi di squalifica patteggiati con la Wada dopo aver convissuto circa un anno con una vicenda molto complicata. Il numero 1 al mondo potrà tornare a giocare soltanto dopo il 4 maggio, ma intanto non dovrebbe perdere la leadership nel ranking, presentandosi a Roma ancora da prima testa di serie del torneo.

Intanto il suo caso continua a far discutere e fanno discutere ancora di più le frasi pronunciate dalla Moorhousen che ha voluto rispondere alle critiche piovute addosso all’Itia. Da più parti si è parlato di favoritismo nei confronti di Sinner, ma anche della Swiatek, di due pesi e due misure perché entrambi i tennisti non hanno subito la sospensione provvisoria.

Tutte accuse che non hanno fondamento come spiega la direttrice dell’Italia in un’intervista all’agenzia Afp parlando di problemi di comunicazione e del messaggio che non è stato capito.

Sinner, l’Itia: “Mai infranto il protocollo”

La Moorhousen spiega, infatti, che i “problemi di comunicazione che hanno riguardato il caso Sinner potrebbero aver creato un malinteso sulle nostre regole“. L’errore è stato credere che l’annuncio riguardasse dei test positivi, invece “stavamo annunciando sospensioni provvisorie“, cosa che a quanto pare pochi hanno capito.

Sinner, l’Itia: “Mai infranto il protocollo” (Screen Youtube Tie Break) – Blitzquotidiano.it

Le regole per Sinner e la Swiatek “sono state rispettate“: “I giocatori hanno presentato ricorso contro la sospensione provvisoria entro il termine di dieci giorni previsto dalle nostre normative e poiché il ricorso ha avuto successo, le sospensioni provvisorie non sono state rese pubbliche“.

Stando a quanto affermato, le regole sarebbero state infrante nel caso in cui fossero state rese pubbliche le sospensioni provvisorie, insomma proprio il contrario di quanto sostenuto dagli accusatori di Sinner. Proprio per il tennista altoatesino arriva poi un ulteriore retroscena che non può che sorprendere e che riguarda la mancata sanzione per i membri dello staff coinvolti nella vicenda: “Stando alla consulenza legale ricevuta – spiega la Moorhousen – non c’era alcuna giustificazione per perseguire penalmente nessun membro del suo entourage. Non c’è stata alcuna violazione delle regole del programma antidoping del tennis“.

Una frase che desta sicuramente scalpore visto il caos generato dall’intera vicenda. Per fortuna, a maggio tutto potrà essere messo in archivio e Sinner potrà tornare a giocare con maggior leggerezza e senza il fardello del caso clostebol da portarsi dietro.

Published by
Bruno De Santis