Cosa c’è dietro i continui attacchi di cui è vittima Jannik Sinner, il campione che ha riscritto la storia del tennis italiano
La storia del tennis italiano l’ha riscritta, o per meglio dire l’ha scritta lui. Prima di Jannik Sinner (e magari anche di Berrettini), la racchetta tricolore al maschile negli ultimi anni si era dovuta accontentare di qualche buona performance negli Slam, della vittoria di qualche torneo minore e di guardare da lontano (in alcuni casi lontanissimo) le posizioni di vertice del ranking ATP.
Dagli anni ’70, quelli della prima Coppa Davis, di Panatta e Bertolucci (e prima ancora di Pietrangeli), l’Italia non aveva avuto un tennista così forte. Anzi, non ha mai avuto un tennista forte come Sinner, primo italiano ad essere numero 1 al mondo. Eppure proprio il 22enne di San Candido è il bersaglio preferito della critica.
La dimostrazione lampante si è avuta dopo l’annuncio dell’assenza delle Olimpiadi: polemiche immediate, accuse non meglio precisate con un rapporto causa-effetto tra la relazione con la Kalinskaya e la tonsillite che lo ha messo ko che si fa fatica a comprendere.
Eppure Sinner non è certo tipo da copertina, tutt’altro: per evitare un eccesso di clamore mediatico appena qualche mese fa ha declinato anche l’invito a Sanremo. E meno male, altrimenti chissà cosa sarebbe accaduto. Però il suo carattere riservato, il suo essere sempre pronto a sorridere ai tifosi, non basta a placare la fama di polemica di alcuni critici di professione.
Proprio della questione Sinner ha parlato ‘Libero’, tornando anche sugli insulti ricevuti dalla fidanzata dopo il no alle Olimpiadi. Tutto made in Italy ovviamente perché, scrive il quotidiano, “viviamo il paradosso di Sinner amatissimo dalla stampa intercontinentale” ma anche “punzecchiato” costantemente da quella italiana.
Una situazione che sembrerebbe assurda a guardare i risultati del campo e il carattere del tennista e che quindi deve avere qualche altra giustificazione. E così proprio Libero prova ad ipotizzare cosa si cela dietro i continui attacchi cui è sottoposto Sinner, il suo essere sempre vittima della critica alla prima défaillance, nonostante sul campo finora abbia dimostrato di essere il numero 1 al mondo e raggiunto vette che il tennis italiano non aveva mai toccato finora.
Così si può ipotizzare “un fastidio viscerale dettato da qualche incomprensione, qualche presunto sgarbo“, ma anche un no detto a qualcuno. Insomma “qualunque cosa” pur di arrivare a comprendere il motivo dell'”invidia repressa nei confronti di uno che, da par suo, – si legge ancora sul quotidiano – scansa ogni genere di polemica“. Una qualche giustificazione ad una polemica infinita che, per carattere e risultati, Sinner non merita.
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