Mentre si gode il riposo dopo le fatiche degli Us Open, Jannik Sinner deve affrontare un’altra buffera: è sotto choc
È tempo di relax per Jannik Sinner. Archiviati i festeggiamenti per la vittoria degli Us Open, il numero 1 al mondo ha scelto di dedicare qualche giorno al riposo prima di tornare in campo.
Una necessità visto che da quando è tornato in campo a Montreal, Sinner ha vissuto oltre un mese senza mai fermarsi. Uno sforzo fisico, arrivato in un momento anche particolarmente complicato dal punto di vista psicologico. Quasi inutile ricordare il caso doping che vede coinvolto il tennista altoatesino, assolto dalla Itia, ma messo sotto accusa continuamente da colleghi ed ex colleghi.
Kyrgios è sicuramente il nome più chiacchierato da questo punto di vista, capace anche di una battuta sessista nei confronti di Anna Kalinskaya, attuale fidanzata di Sinner ed ex dell’australiano. Ma ora per l’italiano si apre un altro fronte con una nuova accusa nei suoi confronti.
Questa volta a mettere nel mirino Sinner e la decisione delle autorità internazionali di tennis di non fermato, è stata Lindsay Davenport. Ex numero 1 al mondo Wta, vincitrice di tre Slam e di un oro Olimpico, l’ex tennista americana ha utilizzato parole durissime nei confronti di Sinner o meglio su come è stato gestito il caso.
La Davenport non ha digerito la clemenza che c’è stata nei confronti del tennista italiano e lo ha detto in maniera esplicita. La statunitense, infatti, si è detta scioccata per quanto accaduto: “Sembra che soltanto ora scopriamo ciò che è successo dietro le quindi”. Una scoperta che alza diversi interrogativi secondo l’ex tennista: “Perché gli hanno consentito di giocare tutto l’anno?” la sua domanda. Quindi il giudizio negativo su come è stata gestita la vicenda: “Non tutti vengono trattati in ugual modo, non è giusto nei confronti di altri tennisti”.
La Davenport non ha mai tirato in ballo Sinner personalmente, non dando alcun tipo di giudizio personale sul tennista tricolore, ma accusando il sistema di aver fallito. “Il problema riguarda i tennisti con una classifica inferiore. I soldi sono il fatto decisivo perché puoi pagarti i migliori avvocati e quello che ti serve“. Un discorso per certi versi simile a quello fatto da Kyrgios oppure da Flavia Pennetta: anche l’ex tennista ha lanciato le stesse accuse al sistema tennis commentando la vicenda. Una storia che non accenna a perdere di importanza e che attende ancora la parola fine: succederà quando terminerà il periodo in cui la Wada può presentare ricorso.