Derby azzurro al Masters 1000 di Madrid. Domani (sabato 27 aprile) gli amici e rivali si affronteranno per la quinta volta in scontri diretti. È il derby tricolore fra gli eroi della Davis. Il n.1 del torneo contro Lorenzo Sonego n. 52 ATP. Sarà il primo confronto sulla terra. Finora i quattro incontri già disputati hanno visto Jannik dominare. Il torinese solo sull’erba di Halle e agli Us Open 2023 è riuscito ad impensierirlo.
Jannik Sinner e Lorenzo Sonego amici e rivali
Jannik Sinner e Lorenzo Sonego sono amici e si stimano. In comune hanno la passione per la PlayStation e il gioco del burraco: ma a carte Jannik perde sempre. Sonego è nel pieno di uno stravolgimento tecnico-emotivo dopo la separazione con il tecnico Arbino. Sinner invece vive il suo momento più florido e cerca anche sulla terra la performance perfetta. A favore del torinese arrivano le condizioni di gioco: una terra accelerata dall’altura che favorisce il suo gioco tutta spinta. Lorenzo si è liberato giovedì del talentuoso Gasquet in 2 set; pratica sbrigata in poco più di 1h20’ guadagnandosi il secondo turno.
Jannik è il solito: continua ad allenarsi con il team, ha un sorriso costante sulle labbra, pensa poco ai numeri e cerca di portare a casa partita dopo partita. Alla vigilia ha detto che dopo Montecarlo si sarebbe accontentato di passare un paio di turni a Madrid. Ma con il ritiro di Djokovic, Jannik ha l’occasione buona di salire al n.1 del mondo già agli internazionali di Roma. I punti in terra spagnola sono dunque fondamentali. È vero che Sinner non ha un grande feeling con la terra rossa ma è altrettanto vero che è un giocatore in progressione esponenziale sotto tutti i punti di vista: tecnico, fisico e psicologico.
I 12 derby vinti da Sinner
Jannik Sinner ha vinto 12 volte su 12 contro gli italiani in partite ATP: 4 con Sonego, 2 con Musetti; 1 con Travaglia, Mager, Fognini, Agamenone, Berrettini e Vavassori. Il torneo di Madrid ha registrato una buona prova degli altri azzurri in corsa. Cioè Lorenzo Musetti e Luciano Darderi, Matteo Arnaldi e Il fiorentino Flavio Cobolli.