Sofia Goggia e Bove: due drammatiche storie di sport a lieto fine. La regina dello sci alpino torna oggi in gara dopo 11 mesi dal grave infortunio; Edoardo Bove è stato dimesso dall’ospedale dopo il momento drammatico di domenica 1 dicembre. Oggi il centrocampista della Fiorentina (in prestito dalla Roma) abbraccerà tecnico e squadra e, a fine stagione, tornerà alla Roma. Esulta lo sport e non solo.
Sofia, è tornata la donna jet
Il lungo stop per infortunio è durato 11 mesi. Il 23 gennaio 2022 Sofia è caduta nel SuperG di Cortina (lesione del legamento crociato e microfrattura del perone); il 5 febbraio di quest’anno è caduta in allenamento a Ponte di Legno (frattura del pilone tibiale destro). Oggi l’olimpionica torna in gara dopo 313 giorni dall’ultimo infortunio sulla pista di Beaver Creek (ore 19 italiane), diretta in chiaro su Rai Sport e in abbonamento su EuroSport.
Sofia nelle libere è stata la più veloce. Tolte le piastre dalla gamba, l’azzurra ha scoperto che quel feeling con i 100 km/h e oltre non l’ha mai perso. Oggi in Colorado la miglior velocista italiana (4 Coppe del Mondo in discesa) torna sotto i riflettori non nascondendo le sue emozioni. Ha detto: ”Ho passato parecchi momenti di sconforto, se ci ripenso ancora adesso mi viene da piangere”. Sofia è pronta a un rientro in grande stile come dimostra il miglior tempo realizzato nell’ultima prova della discesa di Beaver Creek. La 32enne bergamasca è tornata.
Edo è stato dimesso dall’ospedale
Il centrocampista della Fiorentina è uscito dall’ospedale Careggi di Firenze. Nei giorni scorsi, durante il brindisi natalizio tra società e stampa, si era intuito il lieto fine della vicenda drammatica. E oggi, sabato 14, Bove tornerà nel suo Viola Park per assistere all’allenamento di rifinitura del pomeriggio. Riabbraccerà uno per uno l’allenatore Palladino, lo staff e i compagni che gli sono stati sempre vicini anche con le video chiamate. Tutto finito. Resta la cronaca di quel terribile 1 dicembre in cui al 17mo della partita al Franchi contro l’Inter, Edo si è accasciato a terra nel silenzio di uno stadio pieno. Momenti di angoscia, di paura e di speranza. E’ andato tutto bene. A Bove martedì scorso è stato inserito il defibrillatore sottocutaneo e per cinque mesi non farà attività agonistica. Poi si vedrà.