Europei di ginnastica artistica a Baku, l’Italia ha chiuso con cinque medaglie ed una regina: Sofia Raffaeli, 19 anni, marchigiana di Chiaravalle (Ancona). Una farfallla di appena 37 kg ma d’oro. Anzi, due ori: alla palla e alle clavette. Una mattatrice nel weekend tinto d’azzurro : sabato 20 argento nel concorso generale, domenica 21 doppio oro nelle due specialità più filmiche. Regina Sofia non si ferma più. Sempre sul podio, ai Mondiali come agli Europei.
È già nella storia dello sport italiano. È la prima e unica ad ginnasta italiana ad aver vinto un oro nel concorso generale della Coppa del mondo (Atene 2022). Di più: è la ginnasta individualista che ha ottenuto il punteggio più alto di sempre in una competizione internazionale ufficiale. Ben 36.200 punti nelle qualifiche della World Challenge Cup a Cluj Napocca (Ungheria, 2022).
La “formica atomica” (la chiamano così) è un personaggio singolare, controcorrente. È noto il suo mantra:” È importante per noi giovani il sacrificio.” Si allena dall’età di 7 anni presso la Ginnastica Fabriano dove è cresciuta atleticamente. È allenata da una atleta che di medaglie d’oro ne ha viste tante: Julieta Cantaluppi. Julieta allena anche un’altra farfalla azzurra, Milena Baldassarri. Sofia dallo scorso agosto è entrata a far parte del gruppo sportivo delle Fiamme Oro. Dice: ”Lo sport aiuta molto noi ragazzi ad essere occupati anche dopo la scuola. La palestra è un luogo dove possiamo esprimerci tra di noi e con le allenatrici. Lo sport fa bene a tutti e lo consiglierei anche ai ragazzi che hanno problemi in famiglia”.
Sofia ha iniziato a 3 anni a fare ginnastica artistica. Dopo 3 anni la svolta. Racconta: ”Mia madre mi aveva portata a fare ginnastica perché voleva che mi muovessi un po’. Ero una bambina molto vivace. A sei anni ho visto una gara di ritmica e me ne sono innamorata. Ho cambiato disciplina e squadra, e ho scelto Chiaravalle dove vivo. Mi alleno per 6 ore tutti i giorni della settimana. La mattina c’è ovviamente la scuola; la sera, di ritorno dagli allenamenti, bisogna fare i compiti. Nel weekend ci sono poi le gare anche fuori dall’ Italia. Il tempo libero è davvero poco. Il sacrificio maggiore è proprio questo: il non potere uscire coi miei amici e fare le altre cose che fanno le mie coetanee. Ma i risultati ripagano i sacrifici“.
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