Sontuosa tripletta per Jonathan Milan. L’azzurro senza rivali in volata al traguardo di Cento di Ferrara

Il gigante friulano Jonathan Milan, 23 anni, alfiere del team Lidl-Trek, con una sontuosa volata di pura potenza e talento ha vinto la 13 esima tappa, primo sul traguardo ferrarese di Cento. Ha messo in fila tutti i migliori uomini-jet del Giro d’Italia. Ai 300 metri ha scatenato i cavalli dello sprint dominando , senza rivali, il rush finale. Mitico. Perfetto. Ha centrato la sua terza vittoria nella Corsa Rosa dopo Andora e Francavilla al Mare. È uno sprinter che ricorda Cipollini.

Tappa di trasferimento

Tredicesima tappa, da Riccione a Cento di Ferrara; 179 km piatti attraverso la pianura emiliano-romagnola. In gara 154 corridori (42 italiani) . Ne è uscita una frazione come da copione trattandosi, in pratica, di una “tappa di trasferimento”. Partenza da Riccione alle 13.16, tre subito in fuga (Pietrobon, Tarozzi, Tonelli). Il gruppo lascia fare e si gode la giornata di relax. A Villanova di Forlì il primo traguardo volante dopo 65 km di corsa vinto da Pietrobon. La Carovana procede (nel sole) verso Bagnacavallo, Lugo (Intergiro), Sant’Agata sul Santerno, Massa Lombarda, Conselice; i tre fuggitivi conservano al massimo un paio di minuti di vantaggio. Non di più. Strade ampie, lunghi rettilinei, vento leggero, le prime due ore di corsa se ne sono andate con una media di 42,5 km/h e la terza non è molto diversa. Folla a Conselice al km 113, Sprint appannaggio di Pietrobon. Abbandonata la Romagna il Giro entra in Emilia e cominciano le prime fiammate. E il gruppo si spezza in due tronconi, causa vento. I battistrada sono raggiunti a 52,7 km dal traguardo. Comincia un’altra corsa.

La svolta in Emilia

All’ingresso di Molinella (Bologna) i due tronconi si saldano. Ultimi 40 km. Cresce la tensione al pari del nervosismo. A Baricella – 35 km all’arrivo – le squadre iniziano ad organizzare i “treni “ per i loro velocisti. Affiorano attriti e gomitate a Malalbergo; la provincia di Ferrara è vicina. Marcellusi e De Pooter tentano la sortita raggranellando anche 33”. Brutta caduta del ai -20 di una decina di corridori (senza apparenti conseguenze). A San Pietro in Casale viene assorbito Marcellusi, De Pooter è ingoiato poco dopo, ai -9 km. Inizia la bagarre per prendere le migliori posizioni. A Pieve di Cento infuria la battaglia ad oltre 50 km/h. Ultimo km, Milan è pilotato perfettamente da Consonni. Il gigante friulano vede partire Gaviria ai-600 metri dalla linea d’arrivo, non si fa sorprendere, rimonta di pura potenza e vince a braccia alzate, nettamente.

L’ordine di arrivo

1. Jonathan Milan in 4h02’03”, 2. Anolkowski , 3. Bauhaus , 4. Tim Van Dijke, 5. Hofstetter, 6. Gaviria, 7. Molano, 8. Pithie, 9. Lonardi, 10. Alberto Dainese. Tutti con lo stesso tempo di Milan. 

La classifica generale

1. Pogacar, 2. Martinez (+2.40), 3. Gerain Thomas (+2.56), 4. O’Connor (+3.39), 5. Tiberi (+4.27), 6. Bardet (+4.57), 7. Fortunato (+5.19), 8. Zana (+5.23), 9. Rubio (+5.26), 10. Arensman (+5.52). 14. Pozzovivo (+7.34), 16. Piganzoli (+11.30), 18. Aleotti (+14.15). 

La tappa numero 14

Tracciato pianeggiante da Castiglione delle Stiviere (Alto Mantovano) a Desenzano del Garda. Frazione che ripropone (anche) richiami storici con i passaggi di Torre di San Martino della Battaglia e Solferino; località emblematiche del nostro Risorgimento. Pagine che ricordano le radici dell’Unita’ d’Italia (seconda guerra di indipendenza, 1859, Austria sconfitta). Ma in tutto il mondo la battaglia di Solferino (4 mila morti, migliaia di feriti in dieci ore di scontri) è l’atroce evento che ha ispirato il ginevrino Henry Dunant (1828-1910) – testimone della carneficina – a fondare la Croce Rossa, attiva dal 1863. Il filantropo svizzero per questa straordinaria fondazione ha ricevuto il premio Nobel per la Pace nel 1901.

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Gianluca Pace