Spettacolo Pogacar sui Pirenei. A 4,6km. dal traguardo iconico di Pla d’Adet ha staccato tutti i compagni di fuga ed è andato a vincere in solitaria infliggendo 40” ad un commovente Vingegaard. Terzo Evenepoel. I “tre tenori” hanno dato spettacolo nel delirio della folla.
Il Tour è entrato nel vivo con un fine settimana da vertigini: sabato il mitico Tourmalet, domenica l’arrivo in salita a Plateau De Beille (1.669 metri), teatro della grande impresa di Pantani nel 1998. Due tappe pirenaiche consecutive destinate a sconquassare la classifica generale . Due tapponi con otto GPM complessivi di cui tre Hc. La prima tappa ha mantenuto le promesse: combattuta, inevitabilmente selettiva, con 4.000 metri di dislivello e due “Hors categorie ‘, cioè salite estremamente difficili.
La Pau-Saint Lary Soulan Pla d’Adet di 151,9 km ha rispettato le attese. Anzi. Partenza alle 13.25, subito velocità altissima, plotone allungato, gran caldo, quattro al comando dopo un’ora di corsa (nel poker dei battistrada Van der Poel e De Lie). Si aggregano altri quattro che diventano 19 dopo il traguardo volante di Esquieze-Sere vinto da Coquard. Al km 70 comincia l’ascesa iconica di 20 km.
E’ il passo dei Pirenei Centrali francesi. Siamo nell’Occitania. Il Tour lo frequenta dal 1910. Vanno all’attacco e in fuga 11 corridori e il gruppo insegue a 4’. Scollina per primo, in solitaria, Lazkano seguito da Gaudu. Discesa di 17 km insidiosa e molto veloce, temperatura sui 9 gradi. Si toccano i 100 km/h. Pazzesco. Folla a bordo strada. Si ritira il neo campione d’ltalia Alberto Bettiol. I fuggitivi si ricompattano e affrontano la penultima salita con un vantaggio di oltre tre minuti sul gruppo della maglia gialla.
Archiviata la vetta Houquette d’Ancizan (1.564 metri), i corridori hanno inforcato l’ultima salita di 10,6 km al 7,9% con punte al 13%. Cinque uomini al comando. Scollinano in un tripudio di folla (primo Gaudu).Il gruppo (una trentina) dimezza lo svantaggio. A 10 km dalla linea d’arrivo i battistrada conservano un margine di 1’19”. Restano in testa Gaudu e Healy; quest’ultimo stacca il francese a 9 km dal traguardo e in solitaria se ne va. Ma il gruppo incalza. In evidenza Adam Yates che va alla caccia di Healy con un buon passo. Ma a 4,6 km attacca Pogacar, lo sloveno raggiunge Yates e poi lo lascia. Vingegaard lo rincorre, Tadej vola a tavoletta. È un treno che passa nel delirio del pubblico. Spettacolo puro. Grinta e classe. Vince a braccia alzate . Secondo Vingegaard a 40”, terzo Evenepoel. I “tre tenori “ sul podio. Una meraviglia.
ORDINE DI ARRIVO – 1. Pogacar 2. Vingegaard (+40”),3. Evenepoel (+1’10), 4. Rodriguez (+1’19), 5. Ciccone (+1’23), 6. Buitrago (+1’23), 7. Adam Yates (+1’23), 8. Gall (+1’26), 9. Jorgenson (+1’29), 10. Derek Gee (+1’29).
CLASSIFICA GENERALE – 1. Pogacar, 2. Vingegaard (+1.57), 3. Evenepoel (+2.22), 4. Almeida (+6.01), 5. Rodriguez (+6.09), 6. Landa (+7.17), 7. Adam Yates (+8.32), 8. Ciccone (+9.09), 9. Derek Gee (+9.33), 10. Jorgheson (+10.35).
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