Sport, sorpresa (annunciata): le donne vincono più degli uomini. Sorpasso avvenuto nell’anno di grazia 2022. Già ai Giochi invernali di Pechino il bilancio si era colorato di rosa.
Lo stesso è poi successo nelle varie rassegne iridate ed europee degli sport olimpici. E quest’anno? Tutto lascia supporre che l’onda rosa prosegua nel suo cammino. In testa nuoto, pallavolo, sci alpino, ciclismo, ginnastica.
UN TESORO DI DONNA NELLO SPORT
Confrontiamo tre eventi: Giochi invernali, Mondiali, Europei. In tutti e tre le donne hanno fatto meglio degli uomini. Delle 17 medaglie conquistate ai Giochi invernali le donne ne hanno vinte 9, i maschi 5. Ai Mondialli il bottino è stato di 97 medaglie così ripartito:45 donne, 38 uomini, 14 miste. Gli Europei sono stati una vendemmiata di 193 medaglie e le ragazze hanno prevalso seppur di poco: 88 a 87 (+18 miste). Mattatrice Linda Cerruti, 29 anni, nuotatrice ligure (è di Savona), specialità il nuoto sincronizzato. Agli Europei di Budapest è salita 8 volte sul podio; ha ritirato 6 medaglie d’argento e 2 di bronzo. Nessuna cole lei.
TERNA FEMMINILE PER DUE SQUADRE DI SERIE A
Crolla un altro muro. Storico. Per la prima volta una terna tutta femminile è sta designata ad arbitrare la partita di Coppa Italia , Napoli-Cremonese. Allo stadio Maradona il fischietto è quello di Maria Sole Ferrieri Caputi, 32 anni, livornese, ricercatrice universitaria, nel giro Uefa da tre anni. Assistenti: Francesca Di Monte, 38 anni, abruzzese di Popoli, laureata in Giurisprudenza, consulente aziendale e Tiziana Trasciatti di Foligno imprenditrice.
LA SVOLTA NELLO SPORT 30 ANNI FA
Tutto è cominciato 40 anni fa. L’ascesa delle donne è iniziata alla fine degli anni 50 ma anche 40 anni fa le vittorie azzurre nel contesto olimpico erano marginali. Poi lo strappo, la svolta imperiosa. Le pioniere? Paola Pigni, Novella Calligaris, Sara Simeoni. Ma la vera scalata è decollata negli anni 90. La tendenza si è poi via via consolidata. Oggi il movimento femminile è tra le prime 10 potenze sportive del mondo. Un patrimonio immenso che merita “di essere preservato, coltivato, aumentato” come dice lo studioso Franco Arcuri. Il primo sorpasso è stato nel 1994 a Lillehammer. Ora L’Italdonne è una miniera.