Il calciatore rischia di essere squalificato a lungo: la frase ha sollevato un polverone ed ora arriva l’avvio dell’indagine
Un caso che rischia di tramutarsi in una stangata, colpa ancora una volta del razzismo. Un problema che nel mondo del calcio, ma il discorso potrebbe anche allargarsi a qualsiasi altro ambito, è sempre purtroppo troppo presente.
Serve un cambio di cultura e di approccio per risolvere il problema, che ha toccato di recente anche la Nazionale italiana. Prima della sfida contro la Francia, una foto di Udogie e Okoli è stata pretesto per commenti razzisti sull’account Instagram della Figc.
Caso diverso quello che sta investendo invece in queste ore una vecchia conoscenza del nostro campionato. Limitandosi ai fatti, nel polverone mediatico (ed ora anche giudiziario) è finito Rodrigo Bentancur, centrocampista uruguaiano del Tottenham, con un passato alla Juventus. Il calciatore deve fare i conti con un’accusa di razzismo che potrebbe costargli una pesantissima squalifica.
Tutto nasce nei giorni precedenti all’inizio della Coppa America, quando Bentancur è stato intervistato da una tv uruguaiana. Nel corso del programma, un giornalista ha chiesto al calciatore in regalo una maglietta di Hueng-Min Son, suo compagno di squadra agli Spurs. A quel punto l’ex Juventus si è lasciato sfuggire una frase inappropriata: “Sua o dei suoi cugini, tanto sono tutti uguali”. Una battuta mal riuscita, come ammesso successivamente dallo stesso Bentancur che si è anche scusato con il compagno. Scuse non sufficienti perché ora la Football Association ha denunciato il calciatore.
La Federcalcio inglese è molto sensibile sul tema ed è solita utilizzare il pugno duro nei confronti dei giocatori che hanno comportamenti razzisti.
Può succedere anche a Bentancur che è stato denunciato per aver infranto le regole E3.1 ed E3.2 del proprio regolamento. Due norme che richiamano “l’agire in maniera impropria e l’utilizzo di parole insultanti” e il “riferimento espresso o implicito alla nazionalità, alla razza o all’origine di una etnia“. Due accuse contro cui Bentancur può difendersi entro il 19 settembre 2024, ma che potrebbero costare molto caro al calciatore.
Stando al regolamento, infatti, si può arrivare ad una squalifica di ben 12 giornate che significherebbe per l’uruguaiano restare fuori causa fino a dicembre. Questa la sanzione massima, mentre la minima non è poi molto più leggera: sei partite di stop. Per l’ex Juventus quindi il rischio elevato è di pagare a caro prezzo per la frase pronunciata la scorsa estate e per la quale si è subito scusato con Son che, almeno lui, lo ha già perdonato e con il quale resta in ottimi rapporti.