Stadio della Roma, Pallotta: “Progetto più grande in Italia dagli anni ’20”

Stadio della Roma, Pallotta: "Progetto più grande in Italia dagli anni '20"
Stadio della Roma

ROMA – “Giovedì 4 settembre è una giornata molto importante, siamo fiduciosi, sappiamo di aver preparato un grandissimo progetto per la città di Roma e per l’Italia intera. Ci piacerebbe che tutto procedesse velocemente, c’è ancora tanto da fare; il sindaco ci ha dato grande disponibilità, sapevamo sarebbe stato complicato. La struttura attirerà molti eventi, non solo calcistici, i fondi saranno totalmente privati e andranno a favore della città di Roma”.

Così James Pallotta, presidente della Roma, parla del progetto dello stadio del club giallorosso in un’intervista alla radio ufficiale del club, alla vigilia dell’atteso via libera da parte del Comune (con tanto di attestato di ‘pubblica utilità’ dell’opera) sul progetto dello stadio a Tor di Valle.

“L’intero progetto supererà il miliardo di euro, e non ci sarà alcuna speculazione edilizia. È il progetto italiano più grande dagli anni ’20 a oggi. Spenderemo centinaia di migliaia di dollari in infrastrutture – continua il numero uno della società – La proprietà separata? Non ha senso per la proprietà vendere lo stadio dopo due/tre anni, sarebbe assurdo, ridicolo. A questi livelli c’è una problematica finanziaria quindi c’è la proprietà e c’è il club, sono società diverse ed è l’unico modo attraverso il quale si può finanziare un progetto del genere. Questo tipo di accordo per lo stadio è la cosa migliore per la Roma, che attualmente paga 8 milioni di euro all’anno per l’affitto dell’Olimpico. Quando sarà costruito lo stadio i costi scenderanno a 2 milioni, quindi a beneficio del club. Non vedo l’ora di assistere all’apertura dello stadio. I tifosi vivranno un’esperienza fantastica, non vorrei essere nei panni dei giocatori avversari. Sarà il campo più difficile al mondo”.

“La presenza di proprietà straniere in Serie A è un processo di crescita – aggiunge – io avverto tanto entusiasmo, anche nella squadra, non solo in società e non ho intenzione di mollare. Questo è solo l’inizio, se non mi gettano nel fiume vorrei restare 20, 30 anni. Tifosi? Grandiosi. Capiscono e apprezzano il nostro sforzo di cambiamento, l’obiettivo è sempre lo stesso: rendere la Roma il miglior club al mondo. Questo richiede parecchio lavoro, è un progetto ambizioso, ma è il nostro obiettivo e nessuno di noi sarà soddisfatto fin quando non lo avremo raggiunto. Il mio lato tifoso esce fuori nelle partite. L’aspetto affaristico esiste semplicemente perché vogliamo una squadra forte: mi sento parte di Roma, onorato e grato di far parte della più grande città al mondo”.

“Inizia tutto domani. Questa struttura è costruita dai romani e dai cittadini. Noi siamo fortunati a poter dargli il via. La zona è stata scelta tra dodici siti: Tor di Valle era il luogo migliore di tutti. Migliaia di persone troveranno lavoro sia durante la costruzione che successivamente. La proprietà separata è un meccanismo legale e finanziario, un debito del genere non può essere caricato sul bilancio del club, così si salvaguarda la squadra”, ha aggiunto Mark Pannes, ex membro del CdA giallorosso e collaboratore di Pallotta, a capo del progetto.

“Se si finanzia privatamente un’opera, allora i finanziatori vogliono avere delle garanzie e vogliono che siano separati appunto club e stadio con due società diverse – la precisazione del dirigente statunitense – Ci sarà un affitto di 30 anni e possiamo tenerlo a tassi sicuramente migliori. Perché pagare un affitto? Per il mutuo, stiamo prendendo in prestito bei soldi per questo progetto e dobbiamo restituirli”.

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