Sucidio Gary Speed, Gran Bretagna sotto shock

LONDRA – Incredulita’ e sgomento, una commozione che non sembra avere fine: l’improvvisa morte di Gary Speed, Ct del Galles, impiccatosi nella sua abitazione, lascia sconvolto il mondo del calcio britannico che si stringe in un lutto senza distinguo di colori ne’ bandiere. Un cordoglio sincero e unanime, toccante come l’interminabile minuto di applausi che i tifosi dello Swansea gli hanno tributato domenica prima del match contro l’Aston Villa. Giocatori in lacrime, ricordi e aneddoti da parte dei suoi ex compagni.

Anche Downing Street, la residenza del Premier britannico, ha inviato un messaggio di condoglianze alla famiglia dell’ex centrocampista di Newcastle e Everton. Tanti, tantissimi i campioni del passato e del presente che hanno volute ricordarlo. Come David Beckham: ”E’ stato un giocatore fantastico che ha avuto una carriera incredibile e stava facendo altrettanto bene da tecnico. E’ davvero una giornata triste”.

Ancora sconosciute le ragioni del tragico gesto. La famiglia si e’ chiusa in un impenetrabile silenzio mentre la polizia – nel comunicato emesso domenica – ha affermato che la morte e’ avvenuta in ”circostanze non sospette”. Il corpo di Speed e’ stato trovato dalla moglie Louise, madre di due bambini, alle sette di mattina nel garage della loro abitazione alle porte di Manchester. Un suicidio senza apparente motivo, perche’ Speed aveva appena cominciato con successo la sua nuova carriera di commissario tecnico. Una vita di successo senza ombre: ricco e famoso, amato dai suoi tifosi, rispettato dagli avversari. ”Sappiamo che il Galles ha giovani molto bravi e Gary era la figura ideale per farli crescere e migliorare – il ricordo di Arsene Wenger -. Sono senza parole di fronte ad una tragedia simile”.

Il mondo del calcio europeo oggi ha sfiorato un altro dramma. In Belgio e’ fuori pericolo l’arbitro designato per la partita di serie B tra Tubize e Fc Brussels che aveva tentato di suicidarsi negli spogliatoi poco prima dell’inizio del match, sabato sera. Chris Schelstraete, 37 anni, ha trascorso due notti in ospedale in osservazione. Si era tagliato le vene nelle toilette riservate agli arbitri, come aveva fatto una settimana prima, ma nella sua stanza d’albergo, un collega in Germania. Babak Rafati, avvocato 41enne di origine iraniana, era assillato dalla paura di poter perdere il lavoro.

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