Superlega-Uefa, è muro contro muro. Non rinunciano al progetto i tre presidenti fondatori, cioè Andrea Agnelli (Juventus), Florentino Perez (Real Madrid), Joan Laporta (Barcellona).
E non molla l’avvocato Ceferin, presidente Uefa , preoccupato di una possibile scissione che porterebbe via prestigio e quattrini intaccando il monopolio Uefa. In settimana a Londra – ospiti del Financial Times – è stata organizzata una due giorni con lo scopo (lodevole) di portare serenità e chiarezza nel turbolento calcio europeo. Risultato: un flop.
Di più: ne è uscita una commedia triste. Con Agnelli frontman del trio Gianburrasca, prigioniero di un sogno irrealizzabile che gli stessi tifosi hanno bocciato. E con lo sloveno Ceferin, in sella dal 2016, che anziché raffreddare un ambiente surriscaldato , ha riacceso la polemica impantanandosi in frasi addirittura intese come minacciose, irridenti.
E soprattutto con conclusioni inappellabili. Del tipo : così è Superlega se vi pare. Sennò quella è la porta.
Insomma , inutile insistere, la Superlega è morta. Dicono. Sarà. Tuttavia due o tre cose bisogna pur dirle.
1) Agnelli al convegno di Londra ha dato l’impressione di cavalcare una “ossessione capricciosa” (copyright Tony Damascelli ); peggio ancora di volersi sostituire al poter Uefa. Vero, falso? Ha cercato di “capire e farsi capire”(il più grande problema del secolo). Ma non c’è riuscito. La sua voglia di riforme e cambiamento ha cozzato contro i granitici interressi dei burosauri di Nyon. Rinunciando ad una Comunicazione efficace. Perso il round inglese confida nella Corte di Giustizia europea. Campa cavallo.
2) Coferin non può cantar vittoria. Il trio Superlega non molla tanto facilmente . Se ne accorgerà presto. E poi va detto dei toni rozzi di Javier Tebas, presidente della Liga spagnola (terzo mandato), avvocato nato in Costa Rica. La sua sparata (“I club secessionisti mentono più di Putin “) è stata una guasconata da club del mezzo litro. Poteva risparmiarsela . Così ha danneggiato la causa. Poi ha completato la frittata con una uscita da bar (“Noi delle leghe nazionali dovremmo essere degli idioti, allora , visto che siamo tutti contrari “). Mai vantarsi.
3) Il progetto Superlega, annunciato con un comunicato nella notte del 19 aprile 2021 (12 i club fondatori subito ridotti a tre ) – anche Inter e Milan se la sono svignata in 48 ore insieme all’Atletico Madrid e ai 6 club inglesi) è dai più ritenuto definitivamente tramontato. Calma. Anzitutto c’è ancora in ballo la sentenza Ue. E poi il trio presunto secessionista non molla. Come finirà? Finirà con un compromesso. Con un progetto riveduto e corretto, che accontenta le Leghe,non toglie il sonno a nessuno e distribuisce soldi a tutti. E lo sport non sarà più tale ma solo spettacolo. Un Circo ma con le solite bestie. Il mondo sta proprio cambiando.